A un passo dal matrimonio
Stai progettando il tuo matrimonio? Siete impegnatissimi tra lavoro, preparativi, parenti e amici e tutto intorno a voi sembra essere impazzito e richiedervi attenzione? Questa frenesia pre-nozze è piuttosto comune. Non lasciarsi sopraffare da essa e soprattutto non perdere di vista l’essenziale di quel giorno, è una sfida tutta da vivere. Ed è già un allenamento per gli anni a venire.
Punto uno: accettare che per alcuni c’è bisogno di un po’ di follia e di immaturità, soprattutto se giovani, per creare un legame che voglia essere duraturo nel tempo e una famiglia. Per altri c’è bisogno di calcoli matematici e sicurezza. Sono stili personali che qualche volta si riesce a valicare mentre altre si rimane sui propri punti. Certo è che occorrerebbe arrivare al momento del «sì» opportunamente preparati su quelli che sono i punti forza della relazione ed i suoi punti deboli e qualche pista per starci dentro.
Punto due: attraversiamo nella vita diverse fasi, e la tendenza è quella di una crescita personale (cognitiva, affettiva ed emotiva) sempre maggiore, con sé stesso e con l’altro. Se osserviamo la persona nel suo attimo presente, possiamo immaginare che alcune modalità di pensiero, di comportamento e di sentire possono trovarsi in armonia o in conflitto tra di loro. Una paziente che nell’interazione con il partner utilizzava prevalentemente lo stato dell’Io bambino, in seguito ad un lavoro personale e di coppia, subito dopo le nozze disse: «Sono contenta di essermi sposata nella fase del mio Io adulto». Con questo voleva intendere che non erano presenti in lei movenze (manie di controllo, insicurezze) né retaggi (rabbie, influenze, decisioni anacronistiche sulla sua vita) che la spingevano a quel passo, ma che il passo del matrimonio era compiuto in piena e consapevole liberta di intenti. Si riteneva di fatti matura per accettare tutto quello che dalla relazione sarebbe scaturito. E riconosceva quanto dannose erano state le fantasie che in precedenza avevano guidato la relazione.
Punto tre: il matrimonio è un progetto a due. Come in tutti i progetti, anche nel matrimonio, ci sono risorse (i due coniugi), c’è una struttura (la relazione), c’è una tempistica (l’ieri, l’oggi, ed il domani), c’è uno spazio (qui o altrove = presenza o assenza), ci sono delle regole (la gestione dei confini personali e di coppia, la creazione del Noi, la giusta distanza). Ci sono dei rischi da non sottovalutare: la routine, le intromissioni esterne (manomissioni), l’esaurimento delle energie emotiva. E strategie da mettere in campo: tempi bilanciati per sé, per l’altro, per lo svago, per i bilanci che non solo di tipo economico, per le verifiche sul proprio impegno e sulle nuove esigenze su cui mettere il focus.
Punto quattro: queste valutazioni in corso d’opera servono a capire come vengono utilizzate le energie interne alla coppia, quanto di esse viene investito nel progetto matrimonio e quanto ne può essere investito nelle altre sfere della persona (realizzazione personale, famiglia d’origine, lavoro, amici, hobbies). Un po’ di tecniche di comunicazione efficace tornano utili per far si che il dialogo ed il confronto siano chiari, onesti e profondi. Eventi come gli anniversari ed altri tipi di ricorrenze possono essere delle occasioni per interrogarsi personalmente e confrontarsi poi col partner. E ciclicamente si possono fissare dei momenti di dialogo più profondo.
Punto cinque: l’apertura agli altri. Vita a due, confini, ok. Ma c’è tutto il mondo delle relazioni, affetti ed interessi che va capito come può essere integrato alla vita coniugale. Nessuna coppia è un’isola. Né tantomeno la geografia di una coppia resta immutata nel tempo. Si attraversano fasi in cui c’è maggiore o minore apertura agli altri in base a quante energie disponibili restano dopo aver fissato le priorità personali e di coppia di ciascuna fase di vita. Anche questi sono temi che ciclicamente possono essere affrontati.
Durante la preparazione al matrimonio tutti questi temi e dinamiche possono venire fuori: dalle divergenze su come e dove organizzarlo, dalle interferenze familiari in mezzo a cui i fidanzati possono trovarsi, dalla lista degli invitati o dei regali, dall’organizzazione del viaggio di nozze, al come non perdere di vista se ed il rapporto che si sta co-costruendo nel pieno del vortice e potersi ritagliare spazi intimi di dialogo e confronto.
Ognuna di queste tappe implica una maggiore conoscenza di sé e dell’altro, una definizione di chi e come si sceglie, del ruolo da dare agli altri nei preparativi ma poi in futuro anche nelle proprie vite, ed allo stile di festa e di vita a cui si tende. Ma più di tutto permette di creare già i presupposti per allenare la capacità di saper funzionare insieme che di li a breve saranno indispensabile strumento della vita quotidiana.