Un… papà dell’Europa unita

In un momento di (aspra) discussione sul significato e sul futuro della casa comune europea, il ricordo di uno dei fondatori: Robert Schuman

Oggi ce la troviamo bella e fatta, l’Europa unita. E qualcuno pure dice: «Bella? Bella mica poi tanto!». E giù le critiche… e giù a provare a disfarla. Ma non tutti forse sanno come è nata. L’Europa unita è nata proprio sull’idea della solidarietà tra le nazioni europee, che uscivano dalla tragica esperienza della II Guerra Mondiale; sull’idea che le nazioni più ricche potessero aiutare quelle più in difficolta, per avere dei comuni vantaggi e per raggiungere un benessere più condiviso e una pace più duratura.

Uno dei padri dell’Europa unita è Robert Schuman (1886-1963), un francese. Insieme a lui c’era il cancelliere tedesco Konrad Adenauer (1876-1967) e il presidente del Consiglio italiano Alcide De Gasperi (1881-1954). Tre autentici testimoni del cristianesimo. Per due di questi – Schuman e De Gasperi – è in corso il processo di beatificazione e sono stati entrambi nominati Servi di Dio.

Schuman fu il principale negoziatore di tutti i maggiori trattati quali il Consiglio d’Europa e il Patto Atlantico. Il 9 maggio 1950 presentò una proposta per creare un’organizzazione europea per il mantenimento di relazioni pacifiche, nota come “Dichiarazione di Schuman”. Questa proposta fu la base della Ceca (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio), che costituì il primo vagito dell’Unione Europea. Dal 1958 al 1960 Schuman fu il primo Presidente del Parlamento Europeo, che al termine del suo mandato lo nominò “padre dell’Europa”.

L’azione di Schuman fu sorretta da profonde convinzioni cristiane. Nei posti di grandi responsabilità che occupò, si lasciò guidare dalla sola considerazione del bene comune. La sua vita privata, pur in mezzo agli onori e alla celebrità, fu di una grande semplicità. Era un uomo che univa un’intensa vita interiore a una grande riservatezza, un acuto senso politico a una inflessibile integrità morale. Schuman fu un prezioso esempio di coerenza umana e cristiana: dimostrò che è possibile raggiungere «la santità nella politica». Lui sentiva, fin da giovane, la chiamata di Dio a mettersi al servizio della comunità, proprio attraverso la politica. E la sua vita dimostrò con i fatti che si può diventare santi non solo chiudendosi in un convento o facendosi preti o suore… ma anche rimanendo nel mondo ed eccellendo nella propria professione, per il bene del maggior numero possibile di persone.

Ovviamente, come tutte le istituzioni umane, anche l’Europa Unita ha bisogno di continuo rinnovamento, per ritornare allo spirito dei padri fondatori. L’uomo – l’abbiamo visto nel percorso della Chiesa attraverso la storia – ci mette sempre del suo per rovinare le belle idee… ci mette la propria superbia, l’avidità, la pigrizia, la sete di potere, l’egoismo. E questi difetti intaccano anche le istituzioni più belle. Ma, se l’idea di base è buona, ci si può impegnare a correggerla, a modificarla, ad adattarla ai tempi, e non a distruggerla irresponsabilmente senza neppure ben conoscerla (se invece l’idea di base fosse cattiva, allora è doveroso abbandonarla al più presto e combatterla). Ma l’Europa unita è un’idea buona e, in un modo e nell’altro, ha fatto tanto bene nei più di sessant’anni di sua vita. Ovviamente, si deve migliorare. Chiediamo a Schuman che ora ci guarda dal cielo, di aiutarci. E noi… diamoci da fare!

 

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