Un nuovo desiderio di famiglia

Nonostante le difficoltà (la crisi economica, i ritmi frenetici, la precarietà degli affetti), c’è nelle nuove generazioni un rinnovato desiderio di famiglia. Nel libro “Il giardino del principio” (Città Nuova, 2015) don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale familiare della Cei, offre sul tema un percorso di riflessione e di formazione
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Stiamo vivendo un tempo di straordinaria fecondità in cui, accanto a una pressione culturale che vorrebbe cancellare l’isti­tuto familiare, emerge, soprattutto nelle giovani generazioni, un nuovo «desiderio di famiglia». Il desiderio è una facoltà impor­tante del cuore: come dice la parola stessa (de-sidéra), esprime la capacità dell’essere umano di guardare al cielo per scrutare le stelle (cf. Gen 22, 17) e andare oltre le nubi che possono oscurare l’orizzonte. L’uomo e la donna hanno infatti un cuore capace di cielo. Eppure, il mondo della tecnica ha come soffocato questo desiderio di cielo, ripiegando l’umanità, soprattutto nel mondo occidentale, a rinchiudersi in uno sterile materialismo: conta solo ciò che si può pesare, toccare, calcolare. Ma l’amore non ha peso e l’umanità continua a percepire la nostalgia della sua sorgente.

 

Nel suo «cuore c’è come un fuoco ardente» (cf. Ger 20, 9): non può imprigionare il pezzo di cielo che porta in sé. Questo desiderio si risveglia in modo particolare nello sguardo della persona amata, del proprio coniuge e dei propri figli. Infatti, «di fronte a una visione materialista del mondo, la famiglia non ri­duce l’uomo allo sterile utilitarismo, ma offre un canale per la realizzazione dei suoi desideri più profondi». Ecco perché, il mistero grande (cf. Ef 5, 32) del sacramento delle nozze continua ad affascinare le nuove generazioni. D’altra parte però, questo desiderio esistenziale profondo è come mortificato da una socie­tà che spinge sull’individualismo e sulla precarietà degli affetti, derubando i più giovani della bellezza di scelte definitive: il per sempre affascina e, nello stesso tempo, incute paura. Purtroppo, una delle conseguenze di questa paura è il calo dei matrimoni, di cui la Chiesa italiana è fortemente preoccupata.

 

Anche nel nostro Paese, sempre più si rischia di vivere l’af­fetto sponsale senza giungere al matrimonio e di fare figli senza aver “fatto famiglia”. Questa inquietudine appare come la punta di un iceberg che manifesta la fatica di sposarsi in questo perio­do storico (…).

 

Questo testo vorrebbe allora offrire una carezza alle famiglie che sono in Italia, con la consapevolezza che proprio loro, con le gioie e le fatiche quotidiane, sono la più idonea palestra per alle­narsi al nuovo umanesimo. In tal senso la Chiesa è consapevole che, dopo due millenni di cristianità, ha un compito profetico: portare il vangelo del matrimonio e della famiglia alle nuove ge­nerazioni.

 

Come coniugare la tachicardia dei ritmi lavorativi, o ancor più la mancanza di lavoro, con gli impegni familiari? Come evi­tare che il matrimonio sia «percepito come un lusso» o, peggio ancora, come una serie di obblighi e di divieti, piuttosto che come la grazia con cui Cristo (cf. Mt 19, 8) ha guarito la durezza del cuore di ogni uomo e di ogni donna? Assieme a questi aspetti, c’è poi la chiara esigenza di prendersi cura delle nuove situazioni di fragilità: conviventi, persone omosessuali, famiglie segnate dal dolore o dalla lacerazione degli affetti.

 

Il cammino preparatorio verso il V Convegno Ecclesiale di Firenze ci chiede di riscoprire un nuovo «gusto per l’umano». (…)

 

Quando i legami familiari ed ecclesiali rinascono ogni giorno dicendosi in Cristo: “permesso”, “grazie” e “scusa” (le tre parole del vivere insieme in famiglia individuate da papa Francesco) si diventa buona notizia per la Chiesa e per la società, inaugurando, nella città o nel paese dove si abita, “un nuovo umanesimo”. Ecco la vera sfida: si tratterà di mettere in gioco, come una straordinaria risorsa, le tante belle famiglie che abbiamo in Italia, ricostruendo il giardino del principio (cf. Gen 1, 27).

 

Il giardino del principio, cinque vie per un nuovo umanesimo in famiglia di Paolo Gentili. pp. 116, € 10,00

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