Un negozio di strada per i poveri

La storia della “Loja de Rua”, creato dai Giovani per un mondo unito di João Pessoa, in Brasile. Dal sito di United World Project

João Pessoa è una città né troppo grande né troppo piccola, considerando le medie brasiliane. La natura qui è rigogliosa, ricca di zone verdi, boschi e foreste nell’interno, e quaranta chilometri di spiagge che una qualsiasi guida turistica non esiterebbe a definire “da sogno”. Fondata nel 1585, è considerata la terza città più antica di tutto il Brasile. Ma quello che, probabilmente, la caratterizza di più, è il fatto che qui, il sole sorge molto presto, prima che in tutto il restante continente americano. Ponta do Seixas, il punto più ad oriente di tutto il continente americano, si trova proprio nel territorio comunale di João Pessoa.

Anche in questa brasilianissima Finis Terrae, vivono alcuni Giovani per un Mondo Unito. Abbiamo “incontrato” uno di loro, Matheus Chaves de Queiroga, di professione avvocato, grazie ad una chiamata Skype. Ci era giunta voce di un’interessantissima iniziativa messa in campo a sostegno dei poveri e dei senza fissa dimora della città: la “Loja de Rua”, che letteralmente significa il “negozio di strada”.

UWP Brasile

Spiega Matheus:«L’idea è nata durante un incontro… ci siamo messi a pensare a cosa avremmo potuto fare per i più bisognosi e vulnerabili della città. Nel confronto, sono uscite tante idee ma siamo rimasti affascinati, in particolare, da un progetto sudafricano chiamato “The street store”, un negozio temporaneo, gratuito e a cielo aperto, per i clochard. Così, è nata la prima “Loja de Rua”, che si è svolta il 25 marzo 2017, dal mattino alla sera».

Quel giorno, il Ponto De Cem Réis, una delle piazze del centro della città, sembrava un grande bazar dove, grazie alle collaborazioni tessute con le diverse realtà di volontariato della città, oltre all’abbigliamento, i senza fissa dimora potevano trovare punti di ristoro, assistenza giuridica, servizio di taglio capelli, etc.

Matheus racconta che la preparazione era stata lunga e laboriosa. Tutto era cominciato con una raccolta di abiti usati, realizzata grazie a delle scatole di cartone poste in varie zone della città. Poi, avevano separato i vestiti buoni da quelli troppo usurati, che erano stati divisi per taglia e tipo, creando anche un “reparto” apposito per le scarpe…

«Abbiamo costatato una grande generosità e un gran numero di donazioni!» ricorda Matheus «E anche l’impatto “mediatico” nella città è stato forte. Ma da subito ci siamo resi conto che non avremmo avuto le forze per sostenere l’evento da soli così, abbiamo aperto una “call”, coinvolgendo amici, sconosciuti, giovani e non solo giovani».

Il 25 marzo, in piazza, c’erano circa 120 volontari, tra assistenti di negozio, fotografi, persone incaricate dell’accoglienza e dei diversi servizi.

«Con alcuni di loro abbiamo potuto costruire un bel rapporto già durante la preparazione della giornata» osserva Matheus «ma, parlando di rapporti, i più belli sono stati quelli costruiti con le persone che vivono per strada. Tuttora, quando li incontriamo, sia in centro che nelle spiagge, ci salutano e ci abbracciano, ricordando quel giorno in cui gli abbiamo dato la possibilità di scegliere, che è una forma di dignità!».

Colpiti dall’effetto Loja del Rua, i Giovani per un Mondo Unito di João Pessoa hanno pensato di dare continuità all’esperienza ma in una forma diversa, creando, cioè, un negozio gratuito, temporaneo e itinerante: la “Loja de Rua itinerante”, che si svolge due volte al mese, una nel centro città e l’altra lungo le spiagge.

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«Quest’attività si sviluppa in parternship con il “Banho da Misericórdia”,» spiega Matheus «un’azione sociale che fornisce agli abitanti della strada la possibilità di fare una doccia calda e cibo. Noi li affianchiamo dando loro l’opportunità di scegliere ciò che vogliono indossare e di cui hanno veramente bisogno».

Insomma, la “Loja de Rua itinerante” ha lo stesso scopo del grande evento di marzo 2017: dare dignità e opportunità di scelta ai poveri; sensibilizzare i mezzi di comunicazione rispetto alle condizioni di vita dei senza fissa dimora e poi, come ci tiene a sottolineare Matheus: «Per noi, ha anche un altro valore: quello della formazione di uomini nuovi. Attraverso la cultura dell’incontro, possiamo promuovere un cambiamento di mentalità. Perché, scoprendo i veri bisogni delle persone che vivono per strada, perdiamo i nostri pregiudizi, il nostro modo di vedere le cose e condividiamo il loro».

Si è celebrarata la “Giornata mondiale dei poveri”, istituita da papa Francesco alla fine dell’Anno della misericordia, il 20 novembre 2016: come si sta preparando la “Roja de Rua Itinerante” a questo appuntamento?

«Quest’anno, saremo presenti ad un evento promosso dalla Diocesi locale, che coinvolge tante realtà che, sul territorio, si occupano dei poveri. Da noi si celebrerà il 16 dicembre prossimo. Crediamo che confrontandoci con la realtà e cercando di creare rapporti d’amicizia con i più bisognosi, stiamo crescendo anche nelle relazioni tra di noi e, nel nostro piccolo, stiamo contribuendo a diffondere la cultura della fraternità».

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