Un museo per giocare con le note
La Casa della musica a Vienna, tra ritratti dei grandi compositori e percorsi interattivi, è un simpatico luogo d'ascolto, scoperta e divertimento
Nascosta in una piccola via a pochi passi dalla frequentata cattedrale di Santo Stefano, a Vienna, la Casa della Musica (Haus der Musik) è uno dei luoghi più simpatici della capitale austriaca. Si sa com’è oggi Vienna, con i suoi oltre due milioni di abitanti. Un’anziana signora, vestita sempre di lusso, rinfrescata e colta, che ricorda volentieri il passato glorioso degli Asburgo e le lotte contro i turchi, ma anche la belle époque, i “pazzi” Secessionisti dei primi del Novecento, e poi i valzer di Strauss, immancabili ad ogni capodanno dalla “sala d’oro” del Musikverein. L’anziana signora si compiace del venticello fresco che soffia dal Danubio e dalle colline “dei boschi viennesi” e rende piacevole il soggiorno e le passeggiate anche nel caldo agostano tra i nuovi moderni quartieri presso il gran fiume: qui la signora diventa giovane e dinamica, si apre al futuro e non dimentica il passato.
Questo affascinante mixage tra ieri ed oggi, così tipico di Vienna, convive felicemente nella Casa della musica. Il bel palazzo a quattro piani accoglie con un cortile spazioso a suon di musica, ovviamente, e contemporanea. Al primo piano la saga dei favolosi Wiener Philarmoniker, cioè una delle orchestre più famose al mondo. Sfilano ritratti di musicisti e bacchette di direttori, insieme alle incisioni a buon prezzo che il prestigioso complesso – di stanza all’Opera di Stato – offre in vendita (in Austria sanno vendere bene le cose buone, non solo i dolci…). Poi, si sale di un piano e sembra di entrare in un mondo fantastico. Si può stare una giornata intera ad ascoltare, grazie ad apparecchiature sofisticate, gli “altri” suoni. Quelli del mare, del vento, della natura. Voci di una sonorità strana per noi, quasi paurosa quanto ad intensità, gorghi profondi extratemporali. Alcuni suoni paiono provenire da creature gigantesche. Questo piano è una sorta di anticamera ad un altro luogo espositivo dove strumenti ultramoderni dalle forme più suggestive possono creare per noi musiche nuove, mai udite prima, azionando apparecchi tutt’altro che complicati (una gioia per i bambini e i ragazzi che ci vengono con le famiglie…). Infine, c’è l’incontro con i grandi della musica: Haydn, Mozart, Beethoven, Brahms, Strauss, Mahler. Ognuno posto con gigantografie in una stanza, che è museo di documenti, luogo d’ascolto, atmosfera. Emozionante.
La sorpresa arriva alla fine. Grazie ad un apparecchio sofisticato, è possibile dirigere in modo virtuale – ma con tanto di bacchetta – la musica di Mozart interpretata dai Wiener. Ovviamente si tratta di un video preregistrato, che però viene mosso o frenato a seconda della validità del “direttore”. Un esame per vedere se si possiede senso del ritmo, musicalità, colore. Ci provano in tanti, piccoli e grandi, a “giocare “(ma il gioco poi si fa serio). Chi è bravo, si prende alla fine un diploma di eccellenza. Simpatico, no?