Un mondo pieno d’amore

Durante il Congresso Gen 4 del 1998, Chiara Lubich, promuove il "dado dell'amore": sei facce per sei punti dell'arte d'amare.
Dado dell'amore

Kenya: Sperimentare l’Amore di Dio

Nella mia vita anch’io ho conosciuto il dolore, ma anche l’Amore di Dio. Qualche tempo fa, giocando, un ragazzo ha ferito la gamba di mia sorella. Quando gli ho chiesto di smettere, lui, seccato, ha lanciato il bastone contro di me e, accidentalmente, alcune schegge sono entrate nel mio occhio. In ospedale ho aspettato tre giorni prima dell’operazione. Ho sofferto molto. Non volevo diventare un problema per la mia famiglia e mi chiedevo: “Perché proprio a me?”. Dopo la prima operazione ho perso la vista. Il secondo intervento è stato più doloroso. A causa di una medicina ogni giorno rimanevo paralizzata per un’ora. Avevo paura di non riuscire più a camminare. Nonostante questa situazione, anche se tutti intorno a me avevano risentimento, io sentivo di dover perdonare quel ragazzo, aiutando anche la mia famiglia a fare lo stesso. Da quel momento ho iniziato ad avere di nuovo fiducia in Dio e a Lui ho chiesto il coraggio per andare avanti.

Quando i medici mi hanno detto che non avrei mai più riacquistato la vista, tutti si aspettavano che piangessi. “Perché rattristarmi – ho spiegato – per qualcosa che non mi appartiene? Ringrazio Dio che mi ha dato due occhi e ora ne ho perso uno solo”. L’anno scorso ho saputo che grazie a un trapianto avrei potuto vedere di nuovo. Si tratta di un’operazione molto costosa, ma è diventata possibile, perché tanti, che condividono questo nostro modo di vivere, mi hanno aiutato. L’operazione è riuscita e adesso ci vedo. 

Pakistan: Un amore che contagia

Ero in un bar quando ho notato che una signora anziana, da poco entrata nel locale, stava chiedendo una tazza di tè. Era molto povera e il barista, immaginando che non avrebbe potuto pagare, ha rifiutato di dargliela. Guardavo la scena e subito una domanda: “Ed ora, che cosa posso fare io?” Mi guardo in tasca: ho solo pochi spiccioli, ma forse bastano. Ed ecco un’idea per amare sia lei che il barista. È a lui che mi avvicino e dico:“Dia pure la tazza di tè alla signora, pagherò io”. Con mia grande sorpresa mi risponde: “No, non ti lascerò pagare, non sarebbe giusto. La tua generosità mi ha fatto capire che è molto più semplice per me che sono il proprietario del locale offrire gratuitamente una tazza di tè alla signora”. Anche lui si è messo ad amare – ho pensato – bastava che io iniziassi! 

Argentina: Posso “fare di più”

Ero a casa mia quando è arrivata una bambina che chiedeva qualcosa da mangiare. All’inizio ho detto che non avevo niente, ma subito ho visto che era un’occasione per amare. Gli ho dato del cibo, però ancora dentro di me c’era una voce che diceva che potevo “fare di più”, quindi osservandola ho visto che non indossava vestiti dignitosi e allora sono andata a prenderne alcuni dei miei. Lei è rimasta contenta e anch’io dopo ho sentito una gioia perché l’avevo amata.

 Terra Santa: Il peso diventa leggero

Abito vicino al muro che è stato costruito nel mio Paese per divederci tra arabi ed ebrei. Lo vedo ogni giorno aprendo la finestra della mia stanza. Lungo la strada, poi, ci sono dei posti di blocco dove i soldati fermano chiunque voglia passare per controllare i documenti, così andare a scuola, visitare i parenti o amici diventa un’impresa avventurosa! Mi viene l’agitazione ogni volta che i soldati ci fermano, ma poi mi ricordo che posso offrire la mia paura a Gesù e che quel soldato è un uomo come me, quindi devo amarlo. In questo modo sento che Gesù diventa tutto per me e, dandomi la forza di ricominciare ogni giorno, il peso delle difficoltà si fa più leggero. 

Libano: Con la gioia del dare

Qualche tempo fa, uno di noi ha voluto condividere con tutti la difficile situazione della sua famiglia dove il papà, da due anni, non trovava lavoro. Sentivamo che il suo problema era nostro: subito abbiamo messo in comune quanto avevamo in tasca. Poi un’idea: poiché dopo alcuni giorni avremmo incontrato altri ragazzi, avremmo proposto a tutti di lavorare per coprire le tasse della sua scuola che, altrimenti, non avrebbe più potuto frequentare. Tutti hanno accettato. Anche se non sapevano chi fosse il ragazzo da aiutare, si sono lanciati per cercare lavoro.

Ragazzi per l’unità www.teens4unity.org

 

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