Un mondo “altro” è possibile
Questo è il titolo di una serie di manifestazioni romane che avranno per protagonista questa ebrea olandese, giovane e brillante intellettuale, appassionata di arte e letteratura, morta ad Auschwitz nel 1943. Pur potendosi salvare, Etty aveva chiesto di farsi internare nel campo di smistamento di Westerbork, una striscia di brughiera recintata da un filo spinato, che per più di centomila ebrei olandesi rappresentò l’anticamera della deportazione nei campi di sterminio nazisti. In quell'”universo di terrore, sovraffollamento e fango in cinquecento metri quadrati”, trascorse gli ultimi due anni della sua vita, occupandosi con abnegazione totale dei malati nelle baracche. Fortunosamente scampati e pubblicati per la prima volta in Olanda nel 1981, di questi anni ci restano i suoi diari e le sue lettere sino al giorno della deportazione. Etty non percepisce né prega un Dio potente, che con il “suo braccio teso” sarebbe intervenuto a rovesciare le situazioni inique, ma un Dio debole, inchiodato con l’uomo alle conseguenze dei suoi atti. Un Dio la cui presenza però permane come il luogo più sacro dell’uomo, sorgente profonda di una paradossale volontà di amore, nei tempi e nei luoghi del massimo degrado umano. Il suo è stato definito “un pensiero per il dopo Auschwitz”. E, ci sembra, per tutti i “dopo” che ne sono seguiti. Tra gli appuntamenti: 19 gennaio presso la sala della Protomoteca in Campidoglio alle ore 16,30: inaugurazione del progetto Etty Hillesum. Diario 1941-43. – 21 gennaio ore 17,00 presso l’Aula magna della Facoltà di Filosofia Università Roma Tre (via Ostiense): incontro-dibattito. – 21 gennaio alle ore 21, presso la ex chiesa di Santa Marta: conferenza musicale. Verranno eseguiti brani anche inediti di noti musicisti ebrei-olandesi, tra cui Mischa Hillesum, fratello di Etty. – 25 gennaio, ore 17, Biblioteca dell’Orologio: presentazione del libro, Etty Hillesum. Un balsamo per molte ferite, Ediz. Messaggero. Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa istituzione biblioteche: Moira Miele 06-213422; e-mail: m.miele@ comune.roma.it