Occorre un modello economico nuovo per un mondo nuovo sulla via di San Francesco, testimone della cura per gli ultimi della terra e di una ecologia integrale. Vedremo i frutti del lavoro del comitato al quale partecipano la Diocesi di Assisi, l’Istituto serafico, le Famiglie Francescane, l’Economia di Comunione, il Comune di Assisi, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Molteplici le collaborazioni di Università, Movimenti, associazioni, istituzioni internazionali.
Con la profezia del Poverello di Assisi si vuole lanciare nel XXI secolo una economia alternativa a quella che ci ha portato a diseguaglianze sociali ormai ingestibili: la crisi finanziaria ed economica del 2008, la pandemia del 2020.
Sarà un evento online, innovativo e partecipativo che si svolge ad Assisi, simbolo e messaggio di pace, di povertà, di spiritualità, di fraternità. Tra i relatori Muhammad Yunus, Vandana Shiva, Carlo Petrini, Jennifer Nedelsky, Mariana Mazzucato, Stefano Zamagni, Leonardo Becchetti, Mauro Magatti ed altri autorevoli studiosi.
Potremo visitare 12 vilaggi di EoF come sessioni di lavoro sui grandi temi dell’economia di oggi e di domani, luoghi di incontro di persone e culture diverse con 2000 partecipanti under 35 da 115 nazioni. L’evento in presenza è rinviato a novembre 2021.
Giovedi 19 si apre la tre giorni per tradurre in economia l’Enciclica “Fratelli tutti”, firmata il 3 ottobre proprio ad Assisi. Al centro dell’evento internazionale The Economy of Francesco ci sono temi fondamentali come lavoro, finanza, educazione, intelligenza artificiale.
Nel corso della tre giorni verrà siglato un patto ingenerazionale per fornire un’anima all’economia di domani, più giusta, inclusiva e sostenibile. «Tutto è intimamente connesso e la salvaguardia dell’ambiente non può essere disgiunta dalla giustizia verso i poveri, dalla soluzione dei problemi strutturali dell’ economia mondiale». Così papa Francesco indica la strada per «una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda».
I giovani, artigiani del futuro, hanno la possibilità di lanciare un modello economico nuovo, frutto di una economia civile e di comunione.