Un mare di Cielo
Si entra in punta di piedi nel mondo di De Maria; è delicato, fragile, puro, incontaminato. Fatto di colori e di segni già nell’atto di fecondarsi a vicenda per generare un universo nuovo, bello, bellissimo. Nel suo regno di fiori inflorescenze appuntite e stilizzate sono sospese su lunghi steli. Non spuntano dalla terra, di sicuro non dalla nostra; sembrano piuttosto nascere direttamente dal colore; nascono, crescono, tendono oltre e infine abbandonano il proprio stelo per volare sul mare, galleggiare nel cielo, e già si sono trasformate: da fiori in stelle che brillano di colore puro in una notte iridescente. Una consonanza di forma che porta le stelle ad abitare la terra, i fiori ad abitare il cielo; ma in fondo, in questo mondo, fiori e stelle hanno la stessa natura. In uno dei suoi quadri storici troviamo una coloratissima Sposa, ma la forma è sempre quella del fiore dai petali appuntiti; anche a questa creatura è data la stessa natura. Altrove i fiori si presentano come semplici punti o cerchi colorati; ocelli che occhieggiano alla luna e alle stelle, a loro volta fattesi cerchi o punti luminosi. Il mare diventa cielo che diventa terra che genera fiori che diventano stelle… e tutto si dà nel medesimo istante. Un regno, quello di De Maria, in cui le cose si richiamano a vicenda, riecheggiano la loro forma, la loro natura, il loro essere di un altro luogo, un altro spazio, un altro tempo. Le quattro pareti del Macro interamente dipinte dall’artista offrono la possibilità di entrare nel quadro. La dimensione del dipinto diventa quello dell’ambiente in cui ci muoviamo. L’esperienza è totalizzante e l’estasi cromatica si offre alla vista come a tutti gli altri sensi. Camminiamo in quel regno dove davvero il colore è il padrone del mondo, come vuole De Maria. È un viaggio nel colore puro, eppure nulla è chiassoso; l’armonia di forme e colori fa sperimentare, e non solo vedere, un regno che non è di questo mondo. L’artista stesso ci dice che sulle quattro pareti voleva dipingere bellezza, passione, fede e onore. Ho realizzato quattro modi per sviluppare l’infinito dell’arte attraverso il colore; forti ed avvolgenti danno la misura della temperatura emotiva della gioia e della passione necessarie alla vita. Ed è indubbio che per quanto astratto, ideale e meraviglioso, il mondo di De Maria attinge e riporta alla vita. Lo sguardo dell’artista ci mostra un intimo legame tra le cose. All’uscita dalla mostra viene spontaneo guardare al mondo e alle cose con occhi nuovi, attenti a cogliere quel filo di armonia che le muove e le orchestra. E il dolore? L’assurdo? In questo sguardo anche il dramma si sublima e diventa passione, come nell’Universo senza bombe ripopolato di colori nuovi, stelle, fiori: che De Maria pianta in cielo e in ciascuno di noi. Dopo aver passeggiato nel suo regno, un po’ di quella meraviglia ci resta attaccata alle scarpe, e si cammina per le strade con un qualcosa di nuovo: una gioia, una fede, una nuova bellezza.