Un laboratorio vivente

500 bambini di 10 Paesi per un’originale esperienza formativa.
Gen 4

«Credere all’amore di Dio – scrive Chiara Lubich – ha fatto sì che determinasse in noi un tipo diverso di cristiano». E questo nuovo modello di cristiano è il bambino che sa di non essere solo nell’avventura della vita perché sa di essere amato. Tra le caratteristiche “evangeliche” che si possono notare osservando i bambini ci sono la confidenza nell’amore dei genitori, il volerli imitare e la capacità di amare. L’essere “bambini evangelici” attraversa tutta la spiritualità dei Focolari e anche per questo si capisce l’attenzione sempre posta verso la formazione delle nuove generazioni, anche dei piccolissimi, sin dalle prime Mariapoli degli anni Cinquanta che si svolgevano in Trentino.

Dagli anni Settanta in poi, lo sanno i nostri lettori, sono nate in seno ai Focolari delle vere e proprie diramazioni dedicate, per fasce d’età, alle nuove generazioni che regolarmente hanno i loro congressi, occasioni uniche per approfondire la spiritualità attraverso giochi, canti, esperienze, rappresentazioni e per allargare gli orizzonti geografici con la conoscenza di bambini di tutto il mondo.

Quest’anno, in giugno a Castelgandolfo erano in 500, bambini dai 5 ai 10 anni, provenienti da 9 Paesi europei e dalla Corea, chiamati gen 4, la quarta generazione dei Focolari.

 

Il Centro Mariapoli è stato invaso da un’energia incontenibile, una vivacità non repressa da spazi angusti, una purezza cristallina nel cogliere lo spirito di Dio. Cappellini variopinti, bandiere di diversi Paesi, giochi all’aperto, condivisione di esperienze, percorsi formativi, preghiere insieme e addirittura attività di pasticceria.

È difficile descrivere i quattro intensi giorni vissuti insieme. 24 ore su 24 di un laboratorio sperimentale di vita autentica. “La più grande avventura del mondo” è il titolo del congresso che viene declinato in tutti gli aspetti della vita dei bambini. E la più grande avventura è scoprire Dio che fin dall’inizio dei tempi si è manifestato amore, padre, madre, difensore, guida e salvatore.

Alla luce del carisma dell’unità si ripercorrono le tappe fondamentali: la creazione, l’amicizia con il popolo prediletto, i profeti, fino al dono più grande, la nascita di Gesù.

«E con passi semplici ma decisivi – ci racconta Matthias Bolkart, che coordina i Gen 4 nel mondo – il primo giorno scopriamo Dio amore, il secondo come rispondere a questo amore e il terzo come portare questo amore agli altri attuando il vero segreto della felicità come spiega Chiara: “Quando si ama, si è felici e se si ama sempre si è sempre felici”».

 

Ulteriori approfondimenti avvengono ogni giorno, attraverso un grande parco giochi e 14 “spazi creativi” in cui trovare lo stupore, attraverso i nostri sensi, dei segni della creazione e dell’amore di Dio nella natura e nelle espressioni artistiche. Ecco allora i laboratori di disegno, composizione, canto, ballo, teatro per conoscere i grandi valori della bellezza, della natura, del rispetto delle cose e della vita civile di una società.

Numerosi gli ospiti intervenuti: sono gli “amici di Chiara” della prima ora. Tra gli altri anche la presidente e il co-presidente dei Focolari – Maria Voce e Giancarlo Faletti – tanto per ribadire l’importanza data a tale incontro.

Tale “impresa” è vissuta con la novità che il carisma affidato a Chiara ha suscitato, cioè un incontro tra Gesù e Gesù: «Sentivo una cosa tutta nuova – racconta Hans della Svizzera – non dovevo fare qualcosa per i bambini o insegnare ad amare, ma scoprire assieme a loro, conquistare assieme a loro, fare la gara assieme a loro per incontrare l’amore e vivere con loro gli atti d’amore». A loro volta, i bambini, con il modo originale di rispondere con generosità e immediatezza al messaggio evangelico, sono diventati esempi e arricchimento per tutti.

 

 

Le parole dei gen 4

David: «Finalmente ho capito come funziona questa cosa dell’amore! È molto semplice: si fa una cosa solo per l’altro. Per esempio: prendere il latte, portare fuori la spazzatura, stirare».

Samuel: «Mi sono piaciute molto le danze del mondo: dalla samba alla break dance. E ho dato una mano per ballare insieme».

Domenico: «Ho detto una parolaccia ad un amico coreano e mi sentivo male. Poi ho chiesto prima scusa a Gesù dentro di me, e poi all’altro e sono stato felice di nuovo».

Francesco: «Ieri Filippo stava male e aveva la febbre. Stava dormendo da solo. Io, Claudio e Luca siamo andati ad assisterlo».

Andreas: «L’ultima sera siamo andati a prendere un gelato e ho visto un pacchetto di caramelle che mi piacciono tanto. Allora me lo sono comprato ma poi le ho distribuite tra tutti».

Pedro: «Io stavo giocando con Claro e dopo è arrivato un bambino di un altro Paese. Non sapevamo se lasciarlo giocare, ma poi gli ho detto di venire con noi, è andata benissimo».

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