Un gran bel concerto
A volte si rimane stupiti di come un’orchestra abbia dei guizzi interpretativi sorprendenti. Merito degli orchestrali e di un direttore che li guida, li sollecita, li apprezza e prova visibilmente la gioia di “suonare insieme con loro”. Christian Schultz è un viennese doc, esperto, agile, elegante già dalla sinfonia del mozartiano Flauto Magico. Quando poi si passa al Triplo Concerto di Beethoven, sa accompagnare il trio con duttilità e le tre virtuose si trovano a loro agio in una pagina bella, simpatica e piacevole (anche se il violoncello di Meehae Ryo è un po’ duro…).
Infine e finalmente l’Ottava Sinfonia di Dvorak. I temi della sua musica ci sono tutti: ritmi slavi, pathos, orchestrazione fascinosa, scoppiettante e dolcemente triste, flessuosa e malinconica, ma anche trionfante. L’orchestra brilla. La prima tromba si lancia in un assolo formidabile per squillo, “entrata”, colore e timbro luminoso. Ma non sono da meno il flauto, il clarinetto e i corni pastosi. Insomma, all’Auditorio Conciliazione in Roma, l’Orchestra Sinfonica di Roma, ha dato il meglio, un bellissimo regalo pasquale, insieme al cofanetto delle Sinfonie di Beethoven incise con la direzione di Francesco La Vecchia.