Un futuro senza rifiuti

Inizia a Napoli il X Forum internazionale dell’informazione per la salvaguardia della natura. Scienziati e giornalisti di tutto il mondo a confronto sulle nuove strategie di smaltimento. Il cardinale Sepe all'apertura dei lavori ammonisce: «Chi inquina non è in grazia di Dio e non può fare la comunione»
protesta dei cittadini di Casal di Principe per la bonifica

Mentre il Parlamento e l’opinione pubblica dibattono non senza contraddizioni e affanni in merito alla bonifica della Terra dei Fuochi, si apre a Napoli il X Forum internazionale dell’informazione per la salvaguardia della natura, Greenacccord, intitolato “People building future – Un futuro senza rifiuti”.

Inaugurati mercoledì 6 novembre alla presenza delle autorità istituzionali e del cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, i lavori del Forum si svolgeranno fino a sabato con la presenza di trenta scienziati di caratura internazionale e oltre cento giornalisti provenienti da cinque continenti, i quali si confronteranno sulle strategie e i vantaggi di un nuovo approccio al problema dei rifiuti.

Capitale naturale, debito ecologico, nuovi metodi per la logistica e il trasporto delle merci, sostenibilità ambientale delle attività umane: davvero concetti ancora ritenibili astratti o lontani dagli interessi dell’opinione pubblica? Quali le esperienze migliori replicabili in Italia e nel mondo? Questioni straordinariamente attuali, soprattutto per Napoli e la Campania, per le quali la convention assume significato di particolare interesse.

Il convegno che si sta tenendo a Castel dell’Ovo costituisce una «preziosa e qualificata occasione di riflessione», ha osservato il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. «Il ciclo integrato dei rifiuti – aggiunge – sconta in Campania ritardi storici. Oggi la Campania può vantare una legislazione all'avanguardia per la tutela dell'ambiente, le aree protette più estese del Paese».

«Una politica dei rifiuti chiara e netta: vogliamo porre fine alla stagione emergenziale e alla filiera discariche-inceneritori, facendo calare il sipario sulla stagione delle ecomafie e delle lobby, per scegliere la strada del potenziamento della raccolta differenziata, del compostaggio, del riuso e del riciclo», osserva Tommaso Sodano, vicesindaco e assessore all’Ambiente di Napoli. Sogno attualmente al confine tra ambizione e utopia, vista la condizione di partenza, ma che riguarda ogni singola coscienza, come rimarcato a dir poco con forza dal cardinale Sepe, con una proposta shock: «Chi inquina non è in grazia di Dio e non può fare la comunione» ha tuonato. «Abusare dell’ambiente, offendere la natura e violentarla è colpa più grave di tante altre. Per questo, nella mia ultima Lettera pastorale "Canta e cammina", ho invitato tutti a un impegno di responsabilità, per educare, per formare, per guidare il popolo di Dio e anche per correggere errori commessi da noi nel non aver usato il necessario rigore nel condannare chi abusa di beni che sono della collettività, provocando danni gravi e irreparabili a persone e comunità intere».

«Non credo ci sia al mondo materia trattata in modo più irrazionale e illogico dei rifiuti», commenta Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord onlus in apertura dei lavori. «Troviamo, magari all’interno dello stesso Stato, luoghi dove si realizzano pratiche virtuose e luoghi dove vi sono risultati scadenti, raccolte differenziate spinte che non confluiscono a filiere di riciclo e impianti di riciclo che hanno pochi materiali da trattare. Si costruiscono impianti che per essere alimentati efficacemente necessitano di materiali da far giungere da zone lontane o addirittura da altre nazioni. Si interrano rifiuti pericolosi dove insistono coltivazioni e abitazioni. Tutto sembra così schizofrenico che viene naturale chiedersi: possibile che, malgrado esperienze efficaci e tecnologie avanzate, non si possa trovare una soluzione che metta d’accordo cittadini, istituzioni e imprenditori?».

Per rispondere a questa domanda di fondo, a Napoli dibatteranno allo stesso tavolo Robert Costanza (docente di Public policy all’Australian national university e ideatore dell’indice di Progresso genuino, uno dei principali indicatori alternativi al Pil), William Rees (docente alla British Columbia university e storico inventore del concetto di Impronta ecologica), Gary Gardner (ricercatore del Worldwatch institute), Friederich Hinterberger (Seri), Héctor Castillo Berthier (Universidad nacional autónoma de México), Paul Connett (scienziato, ideatore della strategia “zero waste”).

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