Un futuro per le donne
Il presidente Muhammadu Buhari è stato in Sudafrica per il summit dei Paesi africani svoltosi dal 13 al 15 giugno a Johannesburg. Al vertice erano rappresentati 54 Stati africani e aveva come scopo l’unità, l’integrazione e sviluppo del continente. Buhari ha sottolineato fra l’altro ai leader africani, quanto sia doveroso dare speranza a chi non ne ha, e ha ricordato loro la loro promessa, fatta all’Unione africana nel 2013, che entro il 2020 in Africa non ci dovessero essere più guerre.
Quest’anno alcuni temi da discutere durante il congresso erano come creare nel continente africano una zona di commercio senza dogana, come assicurare pace e sicurezza ai cittadini nei vari Paesi e come coinvolgere maggiormente le donne nell’economia.
Ho incontrato una volta una ragazza che vendeva al mercato: non sapeva fare la somma di 500 e 800 Naira. Ma so che esiste anche il contrario: donne che hanno frequentato l’università e si trovano a venderemoimoii inun baracchino di zinco. Il moimoi è una specie di purè fatto di fagioli, oppure vendono garri, anche questo è un purè fatto però di Cassava, la radice che si coltiva qui, e questi si mangiano quasi tutti i giorni con una soup, una specie di salsa molto piccante. La vendita di cibo è molto diffusa, non costa molto comperare mais abbrustolito sul fuoco e la sera, lungo le strade, si trova di tutto.
In genere i nigeriani ci tengono molto allo studio, e infatti c’è una bella presenza di studiosi nigeriani emigrati in altri Paesi. Ma purtroppo in alcuni posti, come nei villaggi distanti dalle città, ci sono ancora dei bambini che vanno già da piccoli a lavorare nei campi, portando il fratellino piccolo sulle spalle, invece di andare a scuola, perché non è obbligatorio. Per fortuna sempre di più si diffonde la mentalità che bisogna studiare, imparare l’inglese, ecc, e oltre alle scuole pubbliche, ce ne sono molte private, a volte combinate con asili, fatte nascere da ordini religiosi, sacerdoti, ecc. Oltre a dare lezioni si dà spesso anche un pasto da mangiare. Non avendo ancora altre fonti di informazioni, come la TV, i bambini sono molto aperti, interessati, vivaci, e in genere imparano facilmente. Il governo sta incrementando soprattutto le scuole nel Nord della Nigeria, per dare anche alle ragazze questa possibilità.
Una volta cresciute, per le ragazze è difficile trovare un buon lavoro, ma si organizzano necessariamente per guadagnare qualche cosa: ci sono per esempio tante sarte, perché qui ci si cuce gli abiti su misura e la tipica bella stoffa africana non costa molto.
Una delle prime iniziative del Movimento dei Focolari ad Onitsha è stata infatti aprire una scuola di sartoria e batik per le ragazze di famiglie povere, che volevano uscire dalla loro situazione. In questi anni sono passate da lì più di 200 ragazze e ci sono ogni anno molti che vorrebbero entrare.
Speriamo che si creino possibilitàdi studiare per i ragazzi, in particolare per le ragazze, per esempio assicurando loro degli stipendi scolastici e che il governo riesca ad affrontare le molte sfide di questo Paese, piene di ricchezze, materiali e spirituali, di risorse umane e naturali.