Un fratellino di cuore
Francesco, dove sei?. La maestra oggi racconta della nascita della Terra, poi vola nel tempo e tutti si ritrovano a cavallo dei dinosauri. Francesco è un appassionato di animali preistorici, ma oggi il desiderio di un fratello lo acchiappa così forte che non può resistergli, fino a quando la maestra lo restituisce al presente. Francesco! Dove sei?. Tutti in classe lo guardano. Lui non sa se può proprio dire dov’è, se tutti possono capire perché il suo pensiero è lontano, in una grande città dell’est, dove le strade sono così larghe e i palazzi grigi e gialli, tutti uguali e imponenti e dove le facciate di antichi castelli si specchiano tremolanti nelle acque del fiume lento e maestoso. È là che vive una sorellina per lui. Il papà e la mamma glielo hanno annunciato proprio ieri: È tempo di andare a prendere Sonia…. Una sorellina per me…, aveva spiegato Francesco. Un fratellino per lei…, aveva corretto la mamma. Un tirannosauro riporta improvvisamente lo scolaro nel periodo cretaceo. La maestra finge di non aver registrato la momentanea assenza di Francesco dall’ambito storico, anche se in compenso intuisce che diventerà bravissimo nella geografia dell’Europa dell’est. Francesco stai viaggiando lontano?. Ormai la classe è in subbuglio e l’insegnante pensa che è meglio dedicare dedicare qualche momento alla comunicazione, perché si è accorta che qualcosa bolle in pentola, ed è meglio che questi bambini possano raccontarsi e dialogare. Alice infatti spiega: Maestra, Francesco è distratto perché è contento. Presto arriverà la sorellina che hanno affidato in adozione ai suoi genitori!. Non tutti in classe però sono convinti che il futuro del compagno sarà poi così roseo… Mia sorella è più grande di me e mi prende sempre in giro! Mi fa una rabbia!, si sfoga Anna. Anche la mia… Si crede chissà chi, perché fa la terza media!, aggiunge Paola stizzita. Oh, perché non sapete che cosa succede con il mio fratellino. Una vera lagna – ribatte Valerio -. Se mi difendo quando me le dà, sono guai, dicono: sei il più grande, non puoi risolvere i litigi a botte, Devi essere d’esempio!. Francesco ascolta assorto sotto la nuvola di capelli biondi. Ma almeno voi avete un fratello o una sorella. Io no!. Tutti lo guardano. Valerio gli mette una mano sulla spalla. Francesco sorride e sospira: Speriamo che arrivi presto questa sorellina, si chiama Sonia!. È allora che Alina fa la sua comunicazione ufficiale alla classe: La mia mamma aspetta un altro fratellino…. Alina sa di aver creato un’attesa importante nel gruppo. Tutti ora guardano lei e Patti chiede: Allora sei contenta! . Non tanto… – confessa Alina con la voce opaca dell’incertezza -. Dovrò aiutare la mamma a curarlo. Senza chiedere la parola, impetuosamente Francesco si alza e, rivolto ad Alina, l’incoraggia: Devi essere contenta, avrai un altro fratellino e sei fortunata. Devi essere contenta come lo sono io, che avrò una sorellina. Le insegnerò tutto quello che lei non può sapere, perché è più piccola di me. Alina lo guarda e, diventata improvvisamente fortunata per i suoi compagni, si convince che la sua situazione può essere letta proprio capovolgendo tutto. E i suoi grandi occhi scuri, che sanno di altopiani asiatici, brillano riconoscenti incontrandosi con quelli azzurrissimi di Francesco. La maestra nasconde fra le pieghe di quella scoperta la comparsa dell’uomo sulla Terra: per il momento non ha senso parlare dell’ ominide… almeno che anche lui non facesse i conti con qualche fratello invadente e giocherellone! I giorni trascorrono in compagnia dei primi uomini dediti alla sopravvivenza e alla scoperta del pianeta più complicato che si conosca, fino alla storia, finalmente, e alle strane contemporaneità: anche Francesco non si raccapezza perché mai nella sua regione gli uomini all’epoca dovessero cacciare e vivere sulle palafitte, mentre nella magnifica Babilonia la gente viveva o poteva vedere palazzi splendidi. Gli occhi di Francesco osservano la foto di un bassorilievo con il re Hammurabi, ma poi rincorrono an- che oggi pensieri lontani. Mentre i compagni precedono la maestra e con la fantasia calpestano le lontane sabbie egiziane, salgono misteriosamente sulla punta delle piramidi e affondano nel limo del Nilo, Francesco fa altro e sorride. Francesco, sussurra severamente la maestra. Oh… stavo pensando. Mi dispiace se non stai attento. Il bambino non vuole perdere la patente di piccolo storico che ha ricevuto. Perciò fa sparire la mercanzia che si è sparsa sul banco e si predispone al lavoro: ora sto attento, pensa. Però la maestra incalza: Sei felice, vero?. Sì. Si vede. Partiamo domani. Andiamo a prendere la sorellina . E l’annunciato evento rimanda nel suo sarcofago splendente il faraone Tutankhamon, perché ormai l’attenzione è concentrata sulla cartina geografica del viaggio di Francesco, che sarà lungo mille chilometri. Sono trascorsi ancora i giorni. Emozionati i bambini oggi esplorano un museo. Peccato non ci sia Francesco, gli sarebbero piaciute queste cose!, dice Beppe. Perché non ritorna con Sonia?, chiede qualcuno con il naso spiccicato sulla teca che difende reperti preziosi. La maestra risponde, tenendo d’occhio Valerio che vorrebbe scoprire proprio cosa c’è dietro una mummia: Sono ancora là. La sua mamma è davvero preoccupata, perché Francesco sta perdendo molti giorni di scuola; ma adottare un bambino non è una cosetta da poco! Ci sono adempimenti importanti, osservazioni, burocrazia. Burroche?, chiede Emy perplessa. Alina intuisce e tenta di spiegare: È una cosa difficile adottare un bambino, è come diventare fratelli-fratelli: bisogna aspettare. Anch’io sto aspettando. Beppe precisa: Ma tu sei sorella-sorella, perché la tua mamma deve partorire . Alina ribatte: Anche la mamma di Francesco deve aspettare e fare fatica per un viaggio tanto lungo e poi aspettare là in quella città lontana. Alina ha ragione! – concorda Fabio -. Lei è una mamma di cuore e Francesco è il fratellino di cuore di Sonia. La maestra sorride. Un giorno, quando anche le strategie commerciali dei Fenici non hanno più segreti per i bambini, la maestra invita a mettere via quaderni e libri. Si farà solo scuola di vita oggi. Francesco è emozionato. Sonia no. Si siede accanto a lui e gioca a fare la scuola. Si guarda attorno con gli occhietti vispi e attenti: ecco dove finisce il fratello adottivo quando la lascia da sola a giocare! Le presentazioni sono presto fatte. I compagni intervistano la mamma e si fanno raccontare l’avventura dell’adozione. Avete scelto voi Sonia?, chiedono. No, altre persone esperte hanno scelto la famiglia giusta per lei, perché potesse trovarsi bene. Per questo hanno voluto conoscerci prima. Io penso che voi siete una famiglia eccezionale, perché avete adottato un bambino, che aveva già il suo nome e una lingua sua, dice convinto Paolo. La mamma sorride e commenta sicura: Tutti i papà e le mamme sono speciali, perché si sforzano di voler bene nel modo migliore ai loro bambini . Anche i fratellini di cuore sono speciali!, conclude convinta Alina. E questa volta sono gli occhi azzurri di Francesco che incrociano riconoscenti quelli scurissimi di Alina.