Un fenomeno degli sport invernali
Un profilo di Ole Ejnar Bjoerndalen, campione mondiale di biathlon, sul podio da 19 anni.
Il prossimo 27 gennaio spegnerà trentasette candeline. Nello scorso weekend, a Gällivare (Svezia), ha iniziato la sua diciannovesima stagione da professionista. In una specialità non propriamente sua, lo sci di fondo, nella quale in carriera ha conquistato una “sola” gara. Nell’altra, il biathlon, ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Lui è Ole Ejnar Bjoerndalen, norvegese con l’Italia nel cuore (ha sposato l’altoatesina Nathalie Santer) e tanti chilometri di fatica nelle gambe. Evidentemente non abbastanza, per uno che potrebbe tranquillamente andarsene in pensione. Da vincente, è ovvio.
Sì, perché Bjoerndalen è ancora uno dei migliori biatleti in circolazione. L’ultimo sigillo è arrivato il 10 gennaio scorso, nella gara con partenza in linea di Oberhof (Germania). Il 91esimo successo individuale, tra Olimpiadi, Mondiali e Coppa del Mondo, in diciannove anni di gloriosa carriera. Un fenomeno, termine a volte abusato in ambito sportivo, ma non nel caso del plurititolato campione norvegese. Tenere il conto di tutti i suoi trionfi è impresa ardua, ma ne vale la pena, non fosse altro per sottolineare di chi si sta parlando. Tra gare individuali e staffetta, Bjoerndalen è salito sul gradino più alto del podio in 112 occasioni, successi arrivati in tre diversi continenti (Europa, America e Asia). Detto che, nel biathlon, le competizioni inserite nel programma di Olimpiadi e Mondiali valgono anche come prove di Coppa del Mondo, dei 112 trionfi vanno sottolineati i sei titoli ai Giochi e i quattordici ori iridati. Ma non è finita qui. Sei classifiche generali di Coppa del Mondo, diciannove coppette di specialità e un numero esorbitante (e a cifra tonda) di podi: 200.
Semplicemente “normale” al poligono, assolutamente devastante sci ai piedi. Così il norvegese ha costruito la sua irripetibile carriera. E proprio per la sua abilità sugli sci stretti ha provato a cimentarsi, con profitto, nel fondo. Il 18 novembre 2006, infatti, Bjoerndalen si è aggiudicato la 15 km a tecnica libera di Coppa del Mondo. Dove? A Gällivare, sede della prima tappa 2010/2011. Non è andata benissimo: 25esimo nella 15 km individuale, 13esimo (ma col miglior tempo di frazione) in staffetta. Poco male. Ole Ejnar ha tagliato il traguardo col sorriso, come sempre (o quasi) in diciannove anni di carriera. Di smettere non ci pensa minimamente: troppa la passione per il suo sport. Anzi, i suoi sport. Bjoerndalen in una parola? Fenomenale.