Un documento che parte dalla vita

Primi commenti di Anna e Alberto Friso, responsabili di Famiglie Nuove, sulla pubblicazione dell’Instrumentum laboris per il Sinodo della famiglia. «Far percepire a tutti che Dio ama ciascuno immensamente in qualsiasi situazione si trovi a vivere»

«Io credo che sia stata l’idea giusta. Partire dalla gente, partire dal dato concreto di come si vive» ha affermato Anna Friso. «L’attenzione alle situazioni complesse e diverse di tante famiglie in difficoltà – ha ribadito Alberto Friso – significa valorizzare queste sofferenze per trarne una luce». Con tali parole, i responsabili mondiali di Famiglie nuove del Movimento dei Focolari nonché membri del Pontificio consiglio per la famiglia, hanno commentato alla radio vaticana la notizia della pubblicazione dell’Instrumentum laboris per il Sinodo sulla famiglia del prossimo ottobre.

Il documento è, infatti, il frutto di un’ampia consultazione svolta tra la gente comune, le realtà ecclesiali e le conferenze episcopali di tutto il mondo grazie all’inchiesta promossa con il questionario di 39 domande, diffuso dal novembre del 2013.

Lo “strumento di lavoro” per il Sinodo recepisce anche alcune delle suggestioni avanzate da Famiglie Nuove a partire dalla presenza e diffusione del Movimento a livello internazionale. Alcuni contributi riguardano la scottante attualità della famiglia, quali la diffusa pratica contraccettiva, una preoccupante denatalità, l’instabilità di coppia, l’emergenza educativa, le situazioni cosiddette irregolari (conviventi senza matrimonio, seconde unioni, coppie gay).

Nell’intervista all’emittente radiofonica vaticana, Anna e Alberto Friso hanno evidenziato la sostanziale novità del documento che mostra una Chiesa dal volto misericordioso, che comprende le sofferenze della famiglia e le illumina con il Vangelo dell’accoglienza e dell’inclusione. «Far percepire alla gente che Dio ama ciascuno immensamente in qualsiasi situazione si trovi a vivere, è l’annuncio che dobbiamo e possiamo fare a tutti».

Il documento afferma che «non è in discussione la dottrina della Chiesa», ma che va rivisto il modo di porgerla.  «E’ quanto tutti ci aspettiamo – hanno auspicato i Friso – anche perché nella dottrina è contenuta quella verità di bellezza, di gioia, di vera realizzazione iscritta nel cuore di ogni uomo. Giustamente però occorre saperla presentare, avvalendosi di testimonianze positive e di modelli di riferimento autentici. In un momento storico in cui domina l’individualismo, la Chiesa attraverso questo Sinodo ha la possibilità di dare al mondo un grande messaggio di fiducia e di speranza, proprio perché attenta alle situazioni più complicate».

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