Un decalogo per una nuova Italia

Un lettore individua dieci soluzioni che riportino in auge giustizia, merito e onestà
bandiera italiana

Sono un abbonato, felice di poter leggere pensieri e opinioni libere perché ispirate agli ideali del Vangelo. Nella mia vita non ho avuto grandi gratificazioni nel lavoro e neppure quando mi sono impegnato nel mio Comune come amministratore. In coscienza però ritengo di aver sempre compiuto al meglio il mio dovere e la stima che godo presso i miei colleghi di lavoro e presso i miei concittadini, mi rende sereno e tranquillo. Questi purtroppo sono gli anni riservati ai mediocri: figure senza luce, con tante ombre e tenebre che hanno occupato praticamente tutti i posti di potere in Italia.

 

Per tante prove riscontrate durante la mia vita sono giunto alla conclusione che per rinnovare la vita politica in Italia, riportando al primo posto i valori della giustizia, dell’onestà e del merito, siano necessari questi dieci comandamenti per una "Nuova Italia":

 

«1°) Tutti possono essere eletti nella Pubblica Amministrazione per un massimo di tre mandati nella propria vita.

2°) Nessuno può ricevere compensi in denaro per essere stato eletto nella Pubblica Amministrazione.

3°) Per poter essere eletto nella Pubblica Amministrazione bisogna essere onesti cittadini e possedere un discreto bagaglio di conoscenze.

4°) Tutti i cittadini hanno diritto ogni anno ad avere la prima sanzione pecuniaria trasformata in una raccomandazione di comportamento.

5°) Tutti i posti di lavoro pubblici e privati vengono assegnati attraverso il sorteggio tra gli aventi titolo su base regionale.

6°) Lo stipendio e la pensione mensili non possono essere inferiori a mille Euro e non possono essere superiori a 20 mila Euro.

7°) La percentuale massima di persone impiegate nella Pubblica Amministrazione non può superare la soglia del 20 per cento rispetto al totale dei lavoratori.

8°) Il testo di tutte le nuove leggi a cui devono sottostare i cittadini deve essere chiaro e conciso, possibilmente contenuto in un solo foglio di protocollo.

9°) Il testo delle leggi attuali a cui devono sottostare i cittadini deve essere riscritto e semplificato.

10°) Va inserito, ogni dieci anni, un anno in cui tutte le sanzioni pecuniarie inflitte ai cittadini vengono annullate e trasformate in un proporzionale periodo di servizio pubblico.

«Sono certo che con l’applicazione delle regole sopra indicate moltissime situazioni a cui l’attuale classe politica non riesce a dare alcuna risposta saranno sicuramente superate».

 

Achille Loro – San Vito di Altivole (TV)

 

Caro ingegnere, la ringrazio per questo decalogo che pare proprio il frutto di una (sofferta) esperienza nella Pubblica amministrazione. Il principio che sta alla base della sua lettera mi sembra sia quello dell’onestà specchiata, richiesta a tutti i cittadini, e in particolare agli eletti dal popolo. Onestà che deve essere "protetta" con norme che dissuadano dal commettere reati, o semplicemente leggerezze, a danno dei contribuenti e degli onesti cittadini in genere.

C’è bisogno di gente come lei, c’è bisogno di respirare un’aria salubre anche nei palazzi del potere. Ma c’è tanta gente come lei, anche in Parlamento, anche nei Comuni, nelle Province, nelle Regioni. Bisogna trovare il modo di "mettersi in Rete" tra onesti, per il bene comune. È con tutta probabilità la società civile che deve impegnarsi su questo fronte.

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