Un corale soprassalto di dignità

Una significativa nota dei parlamentari del Movimento politico per l’unità sull’ultima vicenda giudiziaria del presidente del Consiglio
berlusconi

Diciamolo subito. Non è nella tradizione del Movimento politico per l’unità uscire con una nota su un fatto di stretta attualità. Se ne ricava allora che il fatto è di assoluta portata e induce, anzi obbliga ad un commento e ad una presa di posizione.

 

Ecco perché i parlamentari del Mppu sottolineano di essere in piena sintonia con il turbamento, il disorientamento e lo sconcerto di tanta parte della gente per quanto appreso dai mezzi di comunicazione circa le trascrizioni delle intercettazioni tra i partecipanti alle “serate” in casa del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

 

Ma chi sono questi parlamentari e perché non si sono firmati? Spiegano semplicemente che alcuni di loro – appartenenti, com’è caratteristico dell’esperienza del Mppu, a partiti di centro-destra, di centro e di centro-sinistra – si sono incontrati, la sera stessa della divulgazione delle intercettazioni, a commentare con profonda amarezza non solo i degradanti episodi riportati, ma anche la logica e il “sistema” che li producevano e li perpetuavano. Ad un certo punto hanno deciso di esprimere pubblicamente quelle loro considerazioni, immaginando che altri colleghi avrebbero condiviso quelle valutazioni, ma che fosse più opportuno uscire con tempestività piuttosto che cercare un’adesione più ampia ma che avrebbe richiesto più tempo.

 

 

Nota dei parlamentari del Mppu in Italia:

UN’OCCASIONE PER RIGENERARE IL POTERE

Il turbamento dell’opinione pubblica sottolineato dal Presidente della Repubblica, a proposito delle gravi ipotesi di reato – concussione e ricorso alla prostituzione minorile – contestate al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e in seguito alla divulgazione di brani di intercettazioni telefoniche tra i partecipanti alle “serate”, è anche il nostro turbamento.

Il disorientamento e lo sconcerto delle persone che ci avvicinano e ci telefonano sono anche il nostro disorientamento e il nostro sconcerto, perché da sempre siamo con la gente, ne ascoltiamo le attese, ne siamo interlocutori per alimentare quella collaborazione tra società civile e ogni livello della politica che riteniamo vitale.

Parlamentari appartenenti a diversi partiti di maggioranza e di opposizione, e accomunati da una visione della fraternità quale categoria e prassi della politica, propria dell’impegno e della riflessione del Movimento politico per l’unità, siamo consapevoli della gravità complessiva del momento. Soprattutto assistiamo all’impossibilità di Governo e Parlamento ad essere concentrati, con la lucidità necessaria, sulle urgenti scelte economiche e sociali che il Paese attende; e temiamo il rovinoso senso di impotenza e di abbandono che questo ingenera.

Temiamo inoltre che questo ulteriore e più possente colpo alla credibilità e all’affidabilità della classe politica nel suo complesso e delle istituzioni ad ogni livello, oltre che alla credibilità del Paese agli occhi del mondo, possa provocare in tanti più cittadini il definitivo allontanamento dalla vita e dalla partecipazione politica.

Si richiama da più parti l’auspicio ai tempi rapidi della giustizia; anche noi li auspichiamo, consapevoli però che occorre compiere le scelte necessarie per rendere possibile la veloce conclusione delle indagini e dell’intero processo.

Tale grave emergenza rafforza in noi l’impegno a continuare a lavorare, con ancora maggiore responsabilità, a servizio del Paese. Sappiamo che tanti, moltissimi italiani operano giorno dopo giorno per il bene comune, lo fanno con gratuità, lo fanno in mezzo alle fatiche della recessione economica, lo fanno con grande amore: è questa Italia che deve rialzarsi in piedi se vogliamo che la politica ritorni ad essere il luogo in cui aprire insieme una speranza.

Assieme a questa grande parte della società civile vogliamo, dunque, cogliere l’occasione per una reazione morale e corale, in modo da compiere un collettivo soprassalto di dignità e aprire una fase nuova, rigenerativa del potere a servizio di tutti i cittadini, proprio in questo anno che celebra i 150 anni dell’unità del Paese e in cui ricorrono i 65 anni dell’Assemblea Costituente, al cui operato e ai valori che l’animarono è conveniente ancora guardare per costruire il futuro dell’Italia.

 

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