Un centro estivo…per tutte le età

A Milano, nel quartiere della Bovisasca, l'oratorio San Filippo Neri accoglie gli anziani per il pranzo e il pomeriggio insieme. Un'idea nata dall'associazione Locanda di Gerico e molto apprezzata
Un circolo di anziani

Sono ormai undici anni che alla Bovisasca, quartiere popolare di Milano, i ragazzi dell’oratorio da fine luglio e per tutto il mese di agosto cedono il posto ai nonni. Agli anziani del quartiere per farlo diventare così  «l’oratorio degli anziani».

Penserete che il salto di qualità sia non di poco conto, e invece a guardare bene questi nuovi utenti non è che sia proprio così. D’altra parte l’oratorio è intitolato a San Filippo Neri, e quindi la raccomandazione “state buoni se potete” vale per tutti. Certamente qualche differenza c’è, metti per esempio l’avvio della mattinata è più a rilento. I nonni non si presentano prima delle 11-11,30, giusto poco prima del primo appuntamento che è il pranzo. E qui i saloni si popolano e le chiacchiere tracimano. È una festa ritrovarsi «anche se ci siamo lasciati solamente la sera prima – dice Agnese  – ma alla nostra età è davvero un piacere ritrovare la compagnia del giorno prima E non è scontato – aggiunge scherzosa -: io lo spero sempre e ogni sera quando mi corico dico, dai che domani li rivoglio vedere tutti».

Suor Luisa è la tuttofare e non nasconde un po’ di difficoltà  a raccogliere i molti  volontari che servono per gestire questa allegra compagnia. Poi annuncia fiera che «l’oratorio sarà aperto anche a Ferragosto, con un pranzo dal menù speciale che i cuochi devono ancora definire. Ma di certo non mancherà per la festa del pomeriggio la tombolata e l’invito al pranzo sarà esteso a figli e nipoti che, invece di andare all’idroscalo, ai laghi o al mare, nel giorno dell’Assunta vorranno condividere volentieri la festa con nonni e genitori».

Dal 2002 poi l’associazione Locanda di Gerico, nata all’interno della parrocchia, promuove diversi servizi per gli anziani di questo quartiere tra cui l’accompagnamento agli esami medici, fino alle visite a domicilio delle “badanti di quartiere” e la consegna dei pasti nelle abitazioni. Risale al 2006 la proposta fatta al Comune di trasformare, durante il mese di agosto, il servizio di consegna dei pasti a domicilio in un pranzo conviviale all’oratorio. Da qui all’animazione dell’intera giornata il passo è stato breve. Gli anziani arrivano per il pranzo, chi non riesce a venire da solo ha un pullmino per il trasporto a domicilio. Poi il pranzo, le partite a carte, qualche «fumatina», e molte chiacchiere. Ciascuno si organizza: da chi ritrova un vecchio amico alla «coppia di marito e moglie che fa tutto insieme». E la festa può partire. C’è tanta animazione, con musica e balli. E tanti trovano

Ancora occasioni per divertirsi come bambini. È un modo davvero bello per stare insieme, vincere la solitudine, lasciare da parte i piccoli e i grandi egoismi. E poi «l’anziano si racconta, vuole e ha bisogno di essere ascoltato», fa notare suor Luisa. Ci sono le storie personali, dai nipoti alle malattie, ai conti sulla pensione. Suore e volontari diventano un punto di riferimento, con la compagnia e la risposta alle piccole esigenze quotidiane. E «anche se racconti ed episodi sono sempre gli stessi, per gli anziani ogni giorno è nuovo, e dobbiamo dare l’idea della novità di ogni giorno».

Nell’ultima settimana di luglio con gli anziani all’oratorio c’erano pure i i bambini, che hanno concluso l’oratorio estivo, e condiviso  gli spazi con gli anziani. Una piacevole compagnia, «perché il bambino dà vita», ma gli anziani hanno sempre qualcosa da insegnare. Una scuola di vita dove tutti sono contemporaneamente alunni e insegnanti. Una scuola che insegna il rispetto, la reciprocità e la bellezza di una vita dalla A alla Z.

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