Un capitale di… rifiuti
Stamattina appena sveglio mi sono trovato ad affrontare una situazione non facile: il dialogo con qualcuno mi aveva messo fortemente e brutalmente in evidenza tutto quello che io non sono capace di fare. Con le forze che ho potuto raccogliere ho fatto in modo che l’altro non si accorgesse che mi aveva ferito.
In quel momento una finestra si è aperta in me ed ho respirato aria nuova, mentre una calda luce cambiava la mia visione della realtà.
Nella mente si andava componendo un’idea che velocemente produceva gioia, libertà e stupore. Ho detto a me stesso: «Con tutta la sincerità devo mettere sulla tavola i miei difetti, i miei limiti. Dire chiaramente a chi mi sta vicino quello che non so fare. Così ciascuno può sapere che anch’io sono consapevole di ciò che mi manca. E se anche gli altri facessero la stessa cosa? Con i nostri difetti potremmo costituire un capitale di “rifiuti”, di roba da scarto, e sono certo che questo è quello che ci manca per compiere la tremenda battaglia che ci sta dissanguando tutti».
Poi ho comunicato quest’idea e dal sussulto di chi mi stava davanti, mi son reso conto che il successo è misteriosamente assicurato da questo potente capitale di rifiuti.
Vedremo!
(dal blog di Tanino Minuta)