Un nuovo blog per i Padri della Chiesa
La produzione patristica di Città Nuova
Fin dal 1959, anno della sua fondazione, Città Nuova editrice ha ideato e proposto al mercato librario italiano titoli di patrisitica che, nel tempo, hanno ottenuto il riconoscimento della comunità scientifica e dei lettori. Parliamo dalla collana Testi Patristici (oltre 260 titoli all’attivo), ma anche delle Opera omnia di Agostino, Origene, Ambrogio, Gregorio Magno e Girolamo.
Una nuova collana
Ma la forza di un editore, oltre che nella sua storia e nel suo catalogo, sta anche nella capacità di intercettare e rispondere a domande ed esigenze nuove.
Ed è per questo che, nel 2020, Città Nuova ha lanciato la collana Nuovi testi patristici, con l’idea di offrire al pubblico le opere fondamentali del pensiero dei Padri della Chiesa in lingua originale, con una traduzione a fronte e un commento curato dai maggiori specialisti italiani.
Il blog
Per questa stessa ragione è nato il blog What’s New in Patristics / Novità della Patristica, per sfruttare gli strumenti che la Rete mette a disposizione degli utenti (l’ipertestualità propria dei blog come anche la capacità di creare community tipica dei social network e tante altre) e di studiosi e appassionati uno spazio di approfondimento e riflessione che aspira a diventare un punto di riferimento per tutti coloro che in Italia e all’Estero s’interessano ai Padri della Chiesa.
Un nuovo spazio virtuale
Il blog propone articoli, recensioni e interventi (redatti in italiano o nelle principali lingue europee) di specialisti di letteratura cristiana antica e di storia del cristianesimo dedicati a questioni di interesse generale e a commentare il dibattito culturale che ruota attorno a tematiche letterarie, storiche e religiose.
L’obiettivo dichiarato dai due curatori scientifici del sito, Emanuele Castelli e Gianmario Cattaneo, è «di offrire a tutti gli interessati uno spazio virtuale di ulteriore riflessione e approfondimento, in modo che possa realizzarsi un proficuo dialogo tra gli autori e i lettori».