Un benefattore paga la mensa ai bambini

Dopo la decisione del sindaco di Adro di non fornire i pasti ai figli di quei genitori che non pagano la mensa, un nuovo benefattore, che vuole restare anonimo, è subentrato alle maestre che si erano autotassate per tutelare i piccoli alunni
mensa scolastica

«Non cercavo certo pubblicità ma forse, per una volta, aver reso noto l'intervento che ho fatto metterà a tacere chi voleva fare della povertà una battaglia politica». Si è proprio così, i poveri sono utili per tante cose, se poi si è sotto le elezioni, non c’è niente di meglio per “usarli” a favore o contro le ideologie folli che animano certe persone. Ma quella che proponiamo è una notizia bella, positiva. Felice. Fino a fine anno scolastico i 15 alunni dell'istituto comprensivo Gianfranco Miglio ad Adro, nel bresciano, figli soprattutto di stranieri ma anche di italiani che non riuscivano a pagare le rette scolastiche, avranno mensa e servizio scuolabus pagato.

A farlo, questa volta è un benefattore milanese che, dopo aver letto la notizia delle maestre che si erano autotassate per coprire i debiti con la scuola dei genitori insolventi, non ci ha pensato due volte. Ha chiamato la Caritas di Adro per conoscere e pagare l’intero importo annuale e si è detto disponibile, se necessario, anche per gli anni successivi. Sono passati alcuni giorni, prima che l’assegno andasse a buon fine. «Dal 16 gennaio ad oggi – racconta sulla pagina Facebook della Fondazione Condividere da lui creata – ho speso ore al telefono per cercare qualcuno che accettasse la mia donazione: nessuno voleva questi soldi, perché la realtà è che ad Adro si combatte da tempo una guerra ideologica, dove i bambini vengono usati come scudi umani…».

«La netta sensazione – prosegue – è che ad Adro si sia voluto creare un clima "adatto" a far sì che le famiglie meno abbienti, per lo più non italiane, siano indotte ad andarsene». Fino al 2010 i debiti dellle famiglie in difficoltà, venivano saldati dall'associazione dei genitori che aveva in carico la gestione del servizio mensa. Poi nell’anno 2010-11 il problema si è ripetuto, poiché è subentrata una nuova associazione che non si è più accollata l'onere di ripianare i debiti. Allora si è fatto avanti Silvano Lancini, imprenditore di Adro, che ha saldato l’intero importo. Per questo gesto è stato insignito del cavalierato della Repubblica dal presidente Napolitano. A far da filtro negli ultimi tempi è stata la Caritas, che si sarebbe riservata – per prassi – di scegliere chi fosse veramente bisognoso d'aiuto, senza subentrare al debito di quei genitori che secondo la definizione del sindaco «fanno i furbi».

Poi sono arrivate le maestre, che si sono autotassate per garantire a tutti il diritto alla mensa e ai bambini un po' di tranquillità. Ma la cosa ha scatenato polemiche tra i diversi schieramenti politici, fino a questo nuovo benefattore che, sempre sul sito, commenta: «Sono rimasto molto stupito, per non dire scandalizzato, dai commenti di non pochi cittadini, che ritengono normale negare l'accesso alla mensa ai bambini, sulla base del semplice ma sconcertante principio: "se non hanno i soldi, si arrangino…"». La vicenda ora si spera che sia davvero chiusa anche se Silvano Lancini non ci crede più: per lui «non si chiuderà mai».

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