Un battesimo…speciale
È quasi l’ora di pranzo e gli invitati mi aspettano, quando qualcuno bussa alla porta della mia parrocchia per fissare la data di un battesimo. Non trattandosi di un nostro parrocchiano, chiedo chiarimenti. La situazione è complessa: ha avuto un figlio da una compagna e la sorella di lui insiste perché il bambino venga battezzato… Cerco in fretta di raccogliere qualche dato e lo saluto. Le persone con cui contavo di pranzare hanno già finito, ma più di tutto sono rimasto male per il modo sbrigativo con il quale ho trattato quella persona. Visto che ho il suo indirizzo, senza pensarci due volte vado a casa sua: un appartamentino molto disordinato. È sorpreso e allarmato: sono sorti problemi per il battesimo? Lo rassicuro: è solo per verificare se ho raccolto tutti i dati. Lui e la compagna si aprono con fiducia e mi invitano al loro povero pranzo. L’incidente mi ha fatto conoscere una situazione di emarginazione in parrocchia che ignoravo, ma soprattutto mi ha ricordato l’unico mio diritto: essere al servizio degli altri.
K. L. – Polonia