Un asilo per Chiara Lubich
«La scuola è un abbraccio, a scuola c’è il mondo». L’inaugurazione dell’asilo nido dedicato alla memoria di Chiara Lubich è stata una grande festa che ha coinvolto l’intera comunità del quartiere Altichiero a pochi minuti dal centro storico di Padova. Più di trecento persone hanno voluto essere presenti alla cerimonia del taglio del nastro per conoscere questa nuova realtà educativa che completa il polo scolastico nella zona ovest di Padova. Un investimento da 1,5 milioni di euro.
«Vogliamo continuare a formare e a far crescere le giovani generazioni – ha sottolineato il vice sindaco di Padova Ivo Rossi. Oggi c’è un forte bisogno d’essere presenti in ogni quartiere della città con presidi di comunicazione e relazione. Viviamo un momento economico difficile che nelle vesti di amministratori tocchiamo con mano, ma dentro queste difficoltà è nostro dovere continuare a creare le condizioni che rendono liberi i nostri ragazzi».
Valori importanti ed autentici al di là degli spot, delle fazioni e di una campagna elettorale oramai imminente. Una città unita nel ricordo di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari già premio Unesco per l’educazione alla pace e ai diritti umani, alla quale è stato intitolato il complesso di via Edrone 18.
«Ragazzi onesti, credibili ed autentici possono essere in grado di cambiare il mondo» ha precisato l’assessore con delega alle politiche scolastiche e giovanili del comune di Padova Claudio Piron, sostenitore dell’iniziativa partita da alcuni membri della comunità dei Focolari presenti in città. Oltre novecento le firme raccolte a sostegno della candidatura del nome fino al 19 marzo scorso quando la Giunta comunale ha deliberato l’intitolazione dell’asilo nido.
All’evento inaugurale hanno partecipato anche una rappresentanza di insegnanti ed alunni dell’Istituto comprensivo 14 di cui il “Chiara Lubich” fa parte. Per la prima volta in città gli studenti hanno potuto così rivolgere il loro benvenuto nel mondo della scuola ai più piccoli.
Tra gli ospiti anche Omar Ettahiri, segretario dell’associazione marocchina della città di Padova che ha voluto mettere al centro del suo pensiero il carisma della Lubich come maestra del dialogo interreligioso e donna di pace che «in cielo starà sicuramente sorridendo», ha affermato.
Un’occasione per ricordare anche il profilo educativo e scolastico della fondatrice dei Focolari che all’inizio degli anni Quaranta, poco più che ventenne, insegnava tra i banchi delle scuole elementari della provincia di Trento con un modello didattico «capace di comprendere, includere e motivare i suoi studenti». «Una vita quella di Chiara – ha sottolineato il professor Milan ordinario di pedagogia all’Università di Padova – che è stata strettamente collegata alla parola, in grado di donare un esempio».
A conclusione della cerimonia è stato ancora l’assessore Piron, prendendo in prestito le parole della scrittrice francese Marguerite Yourcenar, a ribadire l’importanza e il valore del progetto per tutta la comunità perché «Fondare biblioteche ed asili è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro l'inverno dello spirito».
Una festa per tutti ed un motivo per ciascuno al fine di rinsaldare il legame tra cittadini, territorio ed istituzioni spesso oggetto di cronache e conflitti.
(foto di Davide Bilardi)