Un artista e la pandemia

Il Covid ha generato grandi difficoltà per chi lavora nel mondo dello spettacolo e in particolare della musica. Ma non sempre le situazioni di disagio hanno dei risvolti negativi. Brano tratto dal Vangelo del giorno.
Fonte: Pexels

In quanto musicista, questo periodo di pandemia risultava particolarmente disastroso per la mia attività artistica. L’annullamento degli spettacoli e l’insi­curezza del domani erano diventati l’u­nico argomento di cui discutere in fami­glia. Mia moglie invece, donna di grande fede, si rivelava in questa situazione più forte di me, al punto che più volte mi sono sentito come il suo quinto “figlio”.

Su questa base, anche i nostri discorsi hanno cominciato a prendere un tono più aperto alla speranza; affrontare un futuro pieno di incognite non mi è sem­brato più una mostruosità da cui fug­gire, ma una reale opportunità. Quan­do poi mi è stato offerto di occuparmi in un supermercato, più che la novità del tipo di lavoro mi ha colpito subito la diversa qualità dei rapporti. Ero sta­to un uomo applaudito, ammirato, ora ero uno qualunque, come gli altri. Che dire? È cresciuta la mia fede, un tempo quasi appendice ad una vita di successo. Anche il rapporto con i figli è cambiato. Insomma la tragedia che ci ha colpiti è diventata occasione per un nuovo inizio.

G.Z. – Repubblica Ceca

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