Un anno di gratitudine e speranza
Che sia benedetta! Prendo in prestito le parole della Mannoia per aprire questo nuovo anno. «Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta. Per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta. E siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta».
Questa canzone è una danza di gratitudine e speranza. Riuscire a trovare la “perfezione” nell’incertezza e nella complessità della vita ci apre alle mille sfaccettature del possibile. Ci permette di accogliere “quello che è” e non bloccarci davanti ai cambiamenti imprevisti. Accettare l’assurdo ci permette di non farci schiacciare dalle avversità, di poter andare oltre e così aprire le porte alle nuove possibilità. L’amore per la vita e la gratitudine sono un motore inestimabile che converte le rotte e rivoluziona la quotidianità.
Diciamo spesso di avere dei desideri, con malinconia ci lamentiamo di ciò che non è. Spesso ci raccontiamo anche tutte le “sfortune” e quanto possibilmente altri siano più fortunati di noi, lo facciamo senza conoscere la storia, la fatica, le dure sconfitte di chi osserviamo con ammirazione (e qualche volta un pizzico di invidia). A volte, ci creiamo dei pensieri, degli “alibi”, delle credenze che ci limitano nell’agire o nel progettare qualcosa di interessante. Queste credenze, come per esempio «non sarò mai amata o non sono capace a fare nulla» oppure «dopo una gioia c’è sempre una catastrofe», sono il risultato di una generalizzazione di un’esperienza. Se ci riflettiamo bene non sarà sicuramente stato sempre così e perché dovrà esserlo per sempre? Se riusciamo a rielaborare questi pensieri (a volte anche inconsci) possiamo aprirci al nuovo che avanza, esplorando energie vitali e creative.
Penso a Tania che non riusciva ad avviare la professione e credeva che le persone che la conoscevano non avrebbero mai investito su di lei, dopo anni di impegno e lavoro si è affermata professionalmente. Penso ad Alba che non riusciva a scegliere l’università, pensando di non saper decidere la cosa giusta, non capiva quale fosse la sua strada e dopo aver lavorato su di sé ha preso la sua direzione. Penso a Felicia che a 50 anni, dopo un divorzio e la perdita del lavoro, si è rimessa in gioco e si è reinventata una nuova attività utilizzando i suoi talenti. Penso a Zaira che non credeva di potersi innamorare e che quest’anno ha deciso di sposarsi superando la precarietà.
Tutti davanti a bivi, sogni, conflitti, progetti. Quale è il desiderio che veramente ti fa battere il cuore e ti spinge fuori di te? Quali sono le nuove opportunità che puoi cogliere se per un attimo immagini di poter oltrepassare l’ostacolo?
Ozpetec nel suo ultimo film La dea fortuna veicola diversi messaggi molto significativi tra i quali il continuare a ballare e a sorridere sotto la pioggia, nonostante le avversità della vita quali in quel momento del film erano la malattia e i conflitti di coppia. Per ultimo non per importanza, il miracolo della dea fortuna! La Dea Fortuna «ha un segreto, un trucco magico – ci rivela Sandrino in una delle prime scene del film –, come fai a tenere sempre con te qualcuno a cui vuoi molto bene?». «Devi guardarlo fisso, rubi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi e li tieni ben chiusi – insegna il bambino –, lui ti scende fino al cuore, e da quel momento quella persona sarà sempre con te».
Dunque, investiamo il tempo in cose importanti, senza farci imbrigliare da pensieri limitanti. Viviamo e moltiplichiamo la magia dei legami affettivi!