Un africano (unificatore) per l’Organizzazione mondiale del lavoro

Gilbert Houngbo, 61enne ex Primo ministro del Togo, è stato eletto il 25 marzo scorso alla guida dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), primo africano a ricoprire questa carica. Nel mondo 4 miliardi di lavoratori non hanno protezione sociale
Gilbert Fossoun Houngbo (AP Photo/Daniel Cole)

Questo è sicuramente un anno speciale per l’Africa. Dopo l’incoronazione di Kéré Francis Diébédo, primo africano a vincere il Pritzker Prize dell’architettura, dopo la nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala alla guida dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), il senegalese Makhtar Diop nominato direttore esecutivo della International Finance Corporation (Ifc), la filiale della Banca Mondiale (Wb) dedicata al settore privato, il camerunese Lazare Eloundou Assomo divenuto all’Unesco capo del Centro per il patrimonio mondiale, da venerdì scorso un altro africano è diventando il nuovissimo direttore dell’Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro

Infatti, l’ex Primo ministro del Togo, Gilbert Houngbo, è stato eletto il 25 marzo alla guida dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo). A 61 anni, è il primo africano a ricoprire questa posizione. «Sono profondamente e assolutamente onorato di essere il primo rappresentante del continente africano ad essere scelto alla guida dell’Ilo dopo 103 anni» di esistenza dell’Organizzazione, ha dichiarato, dopo la sua elezione a capo della prima agenzia specializzata delle Nazioni Unite.

Subito dopo la sua elezione, Houngbo ha commentato: «Ho lavorato in un governo, nel sistema delle Nazioni Unite e nel settore privato. Alla fine sono molto centrista. E data l’attuale geopolitica, credo che la maggioranza degli Stati abbia ritenuto opportuno scegliere un unificatore, e credo di soddisfare questo criterio».

A difesa della sua candidatura ha affermato: «I progressi compiuti negli ultimi decenni in termini di giustizia sociale devono essere preservati e protetti e le soluzioni globali alle nuove sfide e opportunità devono essere incentrate sui valori umani, ambientali, economici e sociali. Serve, insomma, un nuovo contratto sociale globale».

Il togolese ha trascorso gran parte della sua carriera nelle organizzazioni internazionali, dove è considerato un alto funzionario di grande esperienza. È stato Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite, Direttore del Programma di Sviluppo dell’Onu (Undp) e membro del team strategico e direttore amministrativo e finanziario dell’Ilo. Vice Direttore dal 2013 al 2017, responsabile delle operazioni sul campo all’interno dell’Ilo ed ha finora presieduto il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad) a Roma. È l’undicesimo Direttore Generale dell’Organizzazione del lavoro.

Gilbert Houngbo è un amministrativo di formazione. Ha studiato a Lomé e poi in Canada. Ha indossato diversi cappelli, sia pubblici che privati. Ha ricoperto anche responsabilità politiche, dopo aver lavorato all’esordio della sua carriera per Pricewaterhouse, una grande società di revisione contabile. Nel 2008 il presidente del Togo Faure Gnassingbè lo ha nominato Primo ministro, un compito politico che Houngbo ha ricoperto per più di tre anni.

Il nuovo direttore dell’Ilo è stato eletto al secondo turno – con 30 voti, contro 23 del candidato europeo, l’ex Ministro francese del Lavoro Muriel Pénicaud – dal Consiglio di amministrazione dell’Ilo, composto da rappresentanti dei governi, dei lavoratori e dei datori di lavoro, nella sua ultima riunione a Ginevra.

Gilbert Houngbo ha aggiunto: «Sebbene le mie origini siano africane, la mia prospettiva è globale. In un momento tristemente segnato da divisioni, il mio impegno per essere un Ceo unificatore rimane fermo».

Il mandato quinquennale del nuovo direttore inizierà il 1° ottobre 2022. L’attuale Direttore Generale, il sindacalista britannico Guy Ryder, in carica da 10 anni, ha raggiunto il limite di due mandati. Era stato in corsa l’anno scorso per assumere la gestione dell’Ifc, prima che la Banca Mondiale decidesse a favore di Makhtar Diop.

L’Organo Direttivo dell’Ilo è composto da 56 membri a pieno titolo (in rappresentanza di 28 governi, 14 datori di lavoro e 14 lavoratori) e 66 membri supplenti (28 per i governi, 19 per i datori di lavoro e 19 per i lavoratori). I rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori sono eletti individualmente. L’Ilo è la più antica agenzia specializzata delle Nazioni Unite. È stata fondata nel 1919 (al tempo della Società delle Nazioni) ed ha il mandato di promuovere un lavoro dignitoso per tutti. Gli Stati membri sono 187.

 

L’Ilo non ha mai eletto come direttore un rappresentante dei datori di lavoro. In questa elezione, il candidato sostenuto dai datori di lavoro era il sudafricano Mthunzi Mdwaba. Quanto a Gilbert Houngbo, ha ottenuto un forte sostegno dal gruppo dei rappresentanti dei lavoratori all’interno dell’Ilo. «Hanno visto che il mio progetto per l’Ilo è vicino alla loro sensibilità».

In Africa, tra l’80 e il 90% dell’economia è informale e nel mondo ci sono più di quattro miliardi di lavoratori senza protezione sociale. Il nuovo direttore dell’Ilo avrà il difficile compito di adeguare gli standard di questa organizzazione secolare ad un mercato del lavoro in piena mutazione sotto l’effetto delle nuove tecnologie. Soprattutto da quando la pandemia di Covid-19 ha dato un notevole impulso alle tecnologie del telelavoro.

 

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