Un “affare” tra me e te
A contatto con Gesù Eucaristia.
Questa estate, quando mi sono messa a meditare più profondamente sugli effetti che l’Eucaristia provoca (fa vivere la Parola, infonde amore, divinizza, fa tutti uno come nella Trinità, è principio di resurrezione…), sono rimasta a lungo dubbiosa e mi sono chiesta: ma è stata l’Eucaristia, l’aver fatto la Comunione fin da piccolina, a svelarmi l’Ideale dell’unità (perché gli effetti sono uguali) o sarà stato un carisma che mi è stato elargito a ventitré anni?
E mi sono ricordata come ancora a sette anni, andando tutti i venerdì con la suora a fare l’adorazione, io guardavo fisso fisso Gesù Eucaristia per un’ora e gli dicevo: «Tu che hai creato il Sole, che dà luce e calore, metti dentro la mia anima attraverso gli occhi (io credevo così) la tua luce e il tuo calore».
E questo ripetevo continuamente, cosa un po’ inconsueta per una bambina, tanto che alla fine dell’ora, a forza di fissare l’ostia con intorno le candele e le luci, le vedevo diventare nere e tutto il resto bianco.
Già allora, dunque, l’Eucaristia aveva a che fare con me. Più tardi, quando ero studentessa, mi mettevo in un cantoncino del Duomo dove nessuno mi vedeva, tiravo fuori i libri e alla luce di una feritoia studiavo la filosofia, guardando Gesù Eucaristia, perché m’illuminasse. Quindi questo passaggio da una verità umana, come ad esempio il sistema kantiano, ad una verità soprannaturale, è avvenuto al contatto con Gesù Eucaristia.
Un altro episodio. Prima di consacrarmi a Dio, un sacerdote, avendo in mente di farmi fare subito il voto perpetuo di verginità, per mettermi alla prova (come si usava una volta), mi ha detto: «Suo fratello e le sue sorelle si faranno una famiglia, i suoi genitori moriranno e lei rimarrà sola al mondo». Giovane com’ero, mi sono spaventata un po’; ma pensando che nel tabernacolo c’era Gesù Eucaristia, dentro di me ho detto: «Finché ci sarà un’ostia (siccome avevo già fortissimo il senso della presenza viva di Cristo) io sola non sarò mai». E ho risposto: «Lo voglio fare lo stesso».
Per dire che se il Movimento dei focolari c’è è perché quella volta io sono stata ferma di fronte al cosiddetto “avvocato del diavolo”. E chi mi ha fatto star ferma? Gesù Eucaristia.
Ricordo ancora – erano appena gli inizi del movimento – gli incontri in Sala Massaia, dove parlavo a quelle che sono state poi le prime mie compagne (poi sono venuti anche i ragazzi). In quelle circostanze il Signore mi aveva messo dentro l’idea di non prepararmi: in tal caso avrei detto qualcosa di solamente umano, mentre io volevo lasciar parlare lo Spirito Santo. E il sabato, un’ora prima dell’incontro, davanti a Gesù Eucaristia ripetevo: «Tu sei tutto, io sono nulla». Poi partivo in quarta, mi trovavo di fronte a quel gruppo di ragazze e lì aprivo la bocca. Però chi mi metteva dentro la luce, chi mi dava lo zelo, lo sprint? Era Gesù Eucaristia.
Ecco perché, questa estate, ho potuto dire a lui Eucaristia: «Cos’è il movimento da parte mia, per quello che ho fatto io? Un affare fra me e te».
(Da una conversazione del 30 dicembre 1976 tenuta a Rocca di Papa)