Umani più longevi e più sani
Un incremento senza precedenti nella storia dell’umanità: negli ultimi duecento anni, l’aspettativa di vita alla nascita è passata da 35 anni a più di 80. Lo certifica uno studio apparso sulla rivista Proceedings of the National Academy od Sciences, che ha analizzato i dati relativi a nascita e morte di più di un milione di persone, sparse nel mondo, vissute dall’Ottocento a oggi.
Lo studio ha preso in considerazione esseri umani appartenenti sia a società industriali moderne, sia a popolazioni dedite alla caccia e dipendenti dal cibo disponibile nella foresta, come gli Aché del Paraguay. Le conclusioni sono state poi paragonate con quelle ottenute nello studio dei nostri cugini selvatici, gli scimpanzé.
Il risultato finale conferma che grazie all’igiene personale, alle cure mediche e alle migliorate condizioni di vita, dall’Ottocento ad oggi è drasticamente diminuita la mortalità infantile e alla nascita, permettendo il più grande e veloce aumento dell’aspettativa di vita alla nascita nella storia della razza umana. Questo incremento di circa 45 anni caratterizza le società moderne sia rispetto a quelle di cacciatori-raccoglitori sia rispetto alle scimmie.
Un’ultima considerazione riguarda la differenza tra maschi e femmine che, nonostante questo incremento generale, non è variata. Le femmine di oggi, infatti, hanno un’aspettativa di vita superiore di qualche anno rispetto ai maschi, così come era 200 anni fa. Non si capisce bene quale sia il motivo, forse legato alla maggiore propensione a comportamenti rischiosi da parte dei maschi.