Il nuovo umanesimo secondo Francesco

Il patto globale sull’educazione come anima della fraternità, proposto da papa nella sua terza enciclica.
(AP Photo/Andrew Medichini)

Ecco. È giunto a noi il binomio perfetto per un nuovo umanesimo. In questi giorni, sotto la tempesta della Pandemia che manda in angoscia il mondo intero, con esperienze dolorose e tragiche per molti abitanti della terra, papa Francesco propone un binomio perfetto, in grado di guidare i popoli della terra verso un nuovo umanesimo: il patto globale sull’educazione come anima della fraternità.

Papa Francesco stupisce sempre per la sua semplicità e chiarezza. Infatti, come il buon samaritano che provando compassione si ferma e si piega a curare le ferite del malcapitato aggredito dai briganti, così il papa ci indica le ferite del mondo e propone il modo per curarle.

Perché il papa agisce così? Perché oggi più che mai il papa rappresenta veramente Dio in terra. È il Dio di Gesù: Gesù infatti viene sulla terra perché attratto dalle nostre ferite, dalla vulnerabilità dell’uomo e si incarna per amore, solo per amore. Si, infatti Gesù si incarna perché vedendo l’umanità ferita, decide di curare le piaghe, asciugare le ferite e… lasciare poi all’albergatore il compito di continuare la cura.

Così è pure il “metodo” di Francesco, che si piega sui mali che affliggono il mondo e propone un accordo fra tutti gli uomini attingendo al meglio che è presente in ciascuna persona di buona volontà, affinché si realizzi la vera fraternità fra la gente.

Chiediamoci: perché il papa è così sicuro che il metodo funzioni? Per due motivi molto semplici:

1) siamo immagine di Dio: questo fatto ci rende in grado di provare gli stessi sentimenti di Dio, come ad esempio la com-passione, cioè la spinta interiore a vivere le sofferenze di chi ci sta accanto e ad agire di conseguenza. L’immagine di Dio in noi infatti ci caratterizza come esseri umani: non possiamo vivere senza gli altri.  Il papa sa che quanto lui propone è lo specchio del meglio che è deposto nell’intimo delle persone, le quali sono figlie dell’unico Padre e dunque portano in loro “gli stessi cromosomi di Dio”.

2) cresciamo e ci realizziamo mediante l’educare: il metodo che Dio ha scelto per la crescita dell’umanità è quello educativo. Infatti, come il bambino cresce e si sviluppa lentamente grazie all’educazione e alla legge naturale deposta nella sua biologia, cosi l’umanità cresce e si realizza mediante le buone pratiche dell’educare e del sostegno positivo.

Infatti  Francesco , dapprima elenca le varie ferite  del mondo , come le guerre , la manipolazione  delle persone , lo sfruttamento della terra e del e delle natura che determinano le piaghe che il pianeta  si trova ad avere , come l’aborto, l’immigrazione , la tratta dei minori, le violenze di genere, l’alterazione del clima, la povertà frutto dell’individualismo egocentrico e di un’economia malsana e distorta. Poi lancia il patto globale dell’educazione ove invita tutti, dal semplice cittadino alle varie istituzioni fino ai capi di stato, a stringere un accordo universale ove ciascuno porti in proprio contributo.

La forza di quanto dice il Papa sta nell’ordine delle cose stesso perché è giunto il tempo di agire insieme. Senza un accordo globale il mondo rischia di schiantarsi, con miliardi di persone che già ora soffrono terribilmente e non hanno nessuna luce di speranza. Ma il mondo fa ancora fatica a comprendere tutto questo.

C’è chi attende ancora il salvatore di turno, l’uomo solo al comando, in grado di risolvere le varie ingiustizie. Il papa ci ammonisce da tutto questo, e ci invita ad attingere alla tradizione e alla memoria storica che testimonia il rischio di cadere nei totalitarismi che ci hanno preceduti. Anche i vari populismi vengono banditi come esperienze narcisistiche ed escludenti.

Francesco termina il suo messaggio augurando a tutti di sperimentare l’amore di Dio che si traduce nell’amore al prossimo, nel mettere la mano nella carne del bisognoso, iniziando nelle nostre famiglie, nei nostri quartieri, nelle nostre città.

Il patto globale dell’educazione parte dal basso, dal vicino di casa nostra per giungere a tutti. Perché senza la pace nella famiglia e nel quartiere, non è possibile la pace nel mondo intero.

Allora facciamo quanto ci dice il papa e cambiamo il mondo di casa nostra attingendo al bene, al bello e al buono che c’è in noi.

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