Ultime dal Kirghizistan in fiamme

La situazione peggiora e non si vedono grandi spiragli di soluzione…
Incidenti in Kirghizistan

Le notizie provenienti dalla frontiera tra Uzbekistan e Kirghizistan sono inquietanti. Notizie in massima parte incontrollabili, perché pochi sono i giornalisti che si avventurano a Osh e dintorni. Le testimonianze parlano di cifre superiori al migliaio di morti, mentre i profughi sarebbero addirittura 300 mila.

 

Si discute anche molto sulle ragioni della rivolta. Appare abbastanza evidente, ormai, come gli incidenti siano stati fomentati ad arte dal deposto presidente Bakiev. Ci dice il console onorario italiano a Bishkek, il dott. Giorgio Fiacconi: «Chirghisi e uzbechi hanno vissuto epr secoli assieme nella valle di fergana, e quindi spiegare gli incidenti solo con ragioni interetniche è certamente scorretto, se non si parla anche delle ragioni esterne», e cioè i partigiani di Bakiev e bande di sbandati assoldate da questi ultimi.

 

Fiacconi sostiene che non bisogna sperare che un eventuale intervento delle truppe russe risolva il problema E non bisogna nemmeno pensare che la scelta di indire un referendum per approvare una costituzione nuova di zecca sia stata una mossa azzeccata. La priorità resta la stabilità politica ed ora restaurare l’ordine pubblico. Tra l’altro, in questo caos, l’economia s’è quasi fermata e ci vorranno, sempre secondo Fiacconi, vari anni per rimetterla in moto.

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