Uffizi, un successo frutto di anni di impegno e dedizione

Una lettrice ci scrive per chiarire come sono nate le iniziative, prese dalla precedente gestione del museo toscano, per il pubblico non vedente e ipovedente
Uffizi

Sono una ex dipendente della Galleria degli Uffizi ed ho letto con particolare interesse l’articolo “Musei, i nuovi manager sotto esame” del n. 8 del mese di agosto scorso. Capisco che è difficile dare una valutazione il più possibile oggettiva di un vero e proprio ribaltamento nella gestione dei beni culturali che si sta operando in seguito alla Riforma Franceschini.

 

Senza pretendere di addentrarmi nelle innumerevoli pieghe (in qualche caso direi “piaghe”) che questa riforma sta comportando, incrementando probabilmente gli introiti, ma spesso purtroppo a danno della positività della gestione (che almeno nell’ex Polo Museale Fiorentino poteva dirsi, sempre tra luci ed ombre naturalmente, ma sostanzialmente scorrevole, fatta anche di rapporti di dialogo e collaborazione), vorrei soffermarmi – per correttezza di informazione – su un particolare che è stato citato nel vostro articolo attribuendone il merito alla gestione Schmidt (effetto probabilmente di una maggiore risonanza mediatica a cui oggi si dà giustamente molto rilievo). Mi sembra doveroso a questo riguardo fornire qualche elemento in più per poter esprimere un giudizio un po’ più vicino all’oggettività.

 

Nella ex Galleria degli Uffizi (che come saprete oggi si chiama Galleria Delle Statue e delle Pitture degli Uffizi) si datano fin dal 2005 iniziative per disabili ad opera del non ancora direttore della Galleria Antonio Natali che si propose personalmente come guida al Corridoio Vasariano della Galleria per un pubblico non vedente e ipovedente. Tale iniziativa, ripetutasi dal 2005 quasi ogni anno con grande successo, si è protratta fino ad oggi (l’ultima visita – guidata sempre personalmente dall’ormai ex direttore Natali – si è tenuta il 9 maggio scorso).

 

Nel 2011 ad opera di Fondazione Città Italia e il Museo tattile di pittura antica e moderna Anteros dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna, è stata realizzata poi la riproduzione tattile della Nascita di Venere del Botticelli. Ed in seguito, per rendere fruibile almeno parzialmente la Galleria a persone con disabilità visiva, è stato approntato un vero e proprio “percorso tattile” con 27 opere appositamente predisposte per essere toccate, percorso curato da Antonella Romualdi, già responsabile del Dipartimento di Archeologia della Galleria degli Uffizi, in collaborazione con persone non vedenti, ampliato e corredato da schede informative in braille e a grandi lettere, nonché da una pianta in rilievo del museo, ad opera del nuovo direttore di Dipartimento Fabrizio Paolucci.

 

Va detto inoltre che il personale di sorveglianza è stato preparato, con appositi corsi di formazione, a gestire l’accoglienza ai disabili. E c’è qualcuno, del personale degli Uffizi, appositamente dedito, ormai da molti anni, ad accompagnare persone con qualsiasi disabilità, basta se ne faccia richiesta. L’unica differenza con la gestione Schmidt è che se ne è data una maggiore risonanza sui media attribuendone il merito alla nuova gestione, ma non si dica che il tutto comincia ora. Sarebbe un’offesa profonda a chi finora si è speso con generosità e disinteresse (si badi bene, senza ricevere nessuna remunerazione) da tanti anni per portare avanti questo progetto. Peraltro la proposta di dedicare specificatamente il lunedì (giorno di chiusura al pubblico) alle visite per disabili era già in uso da molto tempo ed è stato formalizzato su proposta del personale (non certo di Eike Schmidt).

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