Su TV2000 la Commedia di Dante per Firenze
Per chi volesse approfondire ulteriormente, in questo anniversario dei settecento anni dalla morte, la sua conoscenza, il suo personale rapporto con la grandezza infinita di Dante, su Tv2000 partono da stasera, alle 21.40, tre serate, in prima visione, racchiuse dal titolo “La Commedia di Dante per Firenze”.
Si potranno vedere oggi, poi il 7 luglio e infine il 14, sempre di mercoledì e sempre presi per mano dall’attore e filosofo Franco Ricordi, che dal Salone Paradiso del Museo dell’Opera di Dante a Firenze parlerà di lei, di quella che lui stesso definisce «il nostro più grande capolavoro»: la Divina Commedia.
La conosciamo tutti, a grandi linee, per sommi capi, chi più chi meno, ma «conoscerla davvero – prosegue Ricordi – è difficile». Lui ci aiuterà a scoprirla meglio con un approccio filosofico, tenendo a mente da una parte l’esperienza di Vittorio Sermonti, dall’altra quelle attoriali di Giorgio Albertazzi, Vittorio Gassman e Carmelo Bene, fino all’approccio di Benigni, «pur andando per la mia strada”, precisa il conduttore, offrendo quella sua Lectura Dantis già molto apprezzata in Italia e all’estero.
Con quel suo lavoro che cerca di far emergere l’impasto di poesia, filosofia e teatro che caratterizza la Divina Commedia, affascinando per la qualità del racconto, per l’intensità della narrazione, ed arricchendo per le informazioni offerte e per le riflessioni messe in moto.
Nelle puntate che vedremo approfondirà tre canti, uno per serata: il primo, stasera, dall’Inferno; poi uno dal Purgatorio e infine un canto dal Paradiso. Sceglierà una «scansione mariana“, e infatti parte dal II canto dell’inferno, quello in cui Maria entra in scena per la prima volta, mentre il canto approfondito dal secondo regno, quello scelto dalla cantica che secondo Ricordi «ritrae davvero la nostra vita», sarà il XIII: quello del purgatorio dove Maria «aleggia in una maniera completamente diversa», spiega ancora Ricordi nell’introduzione della prima puntata.
E poi “il gran finale del paradiso”: il canto XXXIII, quello dedicato a Maria, la “Maris Stella” di Dante. Saranno altre parole ricche di senso, capaci di raccontare l’opera e la vita di un uomo straordinario, di ribadire ancora una volta la sua capacità di parlare della vita stessa e dell’uomo. Più di settecento anni fa, ma sembra oggi.