Tutto Gershwin

Gershwin

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma ha chiuso la stagione con un tutto Gershwin. Intenso e semplice. Sono davvero le caratteristiche del musicista americano, morto a soli 39 anni ed autore di musiche così celebri come Rhapsody in Blue per pianoforte e orchestra e l’opera Porgy and Bess. Il pianista e direttore William Eddins le ha proposte al pubblico ceciliano, sedotto dal ritmo pulsante, dagli ottoni sgargianti, dalla frenesia  di una musica che è sopra tutto e sopra tutti: vita. La suite dell’opera, nella versione da concerto di Robert Russell Bennett, era così vellutata, passionale e comunicativa che ha fatto rivivere lo spirito non tanto e non solo della comunità afroamericana in questa storia d’amore, ma dell’essere al mondo tout court, diventando ormai un canto valido per tutti i continenti. Eddins, che dirige con fantasia e precisione, ha dato un’altra prova del suo talento, suonando al piano la Rhapsody , circondato  da una miniorchestra. Perfetto: le sonorità dei singoli strumenti hanno dialogato con il pianoforte che tamburellava, martellava, giocava e scherzava con i suoi “compagni di musica”. Insomma, un vero “concerto”. Ma non è bastato, perchè il direttore ha  voluto eseguire pure l’Ouverture Funny Face e Gershwin in Hollywood, per la prima volta all’Accademia.

Risultato: freschezza, giocosità ed il pubblico entusiasta per una chiusura davvero degna da parte di una orchestra che ormai pare davvero eccellere in tutto.

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