Tutti laureati con Paolo
C’è tutta la determinazione e la voglia di non arrendersi dietro la storia di Paolo Puddu, 27 enne affetto da teatraparesi spastica. Il giovane, che comunica solo attraverso una tavoletta in cui sono indicate le lettere, nei giorni scorsi ha conseguito la laurea in Operatore culturale per il turismo, alla Facoltà di Lettere dell’Università di Cagliari.
Il percorso scolastico ed universitario di Paolo sono la testimonianza di come il Fondo per la non autosufficienza in Sardegna ha dato e continua a dare buoni risultati sul fronte dell’integrazione. Prova ne sia le migliaia di progetti sostenuti dalla legge 162/98 che è stata riconosciuta come buona prassi in decine di convegni. Eppure c’è chi continua a remare contro quel tipo di scelte, preferendo interventi pubblici non personalizzati, come prevede la legge 162, ma utilizzare altre forme e altri contesti che già in passato hanno dato risultati non certo brillanti come quelli raggiunti da Paolo.
Il giovane ha infatti un’assistenza personalizzata, degli educatori che lo aiutano nella comunicazione e nella sua autonomia personale, che gli hanno permesso di frequentare le lezioni all’università, di studiare e di prepararsi per poter sostenere gli esami, 36 per l’esattezza. Paolo ha di fatto potuto avere una vita indipendente proprio perché la legge 162 lo permette.
Investire risorse pubbliche nel fondo per la non autosufficienza significa offrire pari opportunità a tutti coloro che hanno una disabilità, e non per questo devono essere condannati all’ostracismo, alla non integrazione. Lo ha detto a chiare lettere anche Salvatore Usala, il malato di Sla di Monserrato, che ha minacciato di lasciarsi morire davanti ai palazzi del potere a Roma se non fosse stato finanziato il fondo per la non autosufficienza: il governo ha risposto mettendo sul piatto 400milioni di euro.
Quanto a Paolo la gioia sua e dei suoi familiari era palpabile. «E’ un campione ed è bravissimo», ha detto la mamma dopo la discussione, di fronte a decine di persone che non sono volute mancare all’evento. Paolo ha discusso una tesi su Trasporti aerei e disabilità, un tema che lui stesso, con la voce dell’educatrice Simona Putzu,, ha esposto e del quale è esperto. Lo ha ribadito anche il papà medico. «Nell’ultimo periodo ci sono stati diversi episodi nei quali i disabili hanno avuto difficoltà anche perché non c’è omogeneità tra le compagnie, che richiedono certificati medici per avere assistenza durante il volo».
La famiglia Puddu è una delle tante che hanno nell’Associazione Bambini Cerebrolesi Sardegna (ABC) un riferimento sicuro, in grado di tutelare i diritti dei disabili. Anche i soci ed i dirigenti sono felici del risultato che Paolo ha ottenuto: una laurea con il massimo dei voti, 110/110. «Paolo – dicono dall’Associazione – è un esempio ed uno stimolo per tanti studenti con disabilità che vogliono esercitare il loro pieno diritto allo studio».