Campi Flegrei. Tutti giù per terra

Le lesioni al campanile della chiesa di Sant’Anna, a Bagnoli, rappresentano l’immagine più iconica dei danni causati al quartiere a nord di Napoli, dove la scossa di terremoto più forte degli ultimi 40 anni, di magnitudo 4.4, il 13 marzo, preceduta da un boato, ha danneggiato case, chiese e, soprattutto, lo spirito degli abitanti di tutta l’area dei Campi Flegrei. Intendiamoci, il bradisismo, quel fenomeno per cui la terra si alza e si abbassa a causa delle pressioni gassose, nel complesso vulcanico dei Campi Flegrei va avanti da millenni, ma negli ultimi 20 anni è tornato ad essere più rapido, generando per l’appunto delle scosse telluriche.
Dal 1950 il suolo dei Campi Flegrei si è sollevato di oltre 4 metri e si contano oltre 20 mila terremoti. Molti ricordano le grandi crisi di bradisismo tra il 1970 e il 1972, con un sollevamento del suolo di 175 cm, e tra il 1982 e il 1984, con un sollevamento del suolo di 179 cm e fino a 600 terremoti al giorno al ritmo di 10 cm al mese. Non vi è pericolo di una eruzione imminente, poiché i dati non evidenziano una risalita della colonna di magma, che si starebbe raffreddando nella camera magmatica e nei corridoi sotterranei. Un complesso sistema di rilevazione controlla l’intera area a terra e in mare, ma anche dallo spazio con i satelliti.
La risalita del magma in profondità fa risalire dei gas che emergono attraverso le fratture del suolo, che si inarca. Infatti, esiste un rischio geochimico dell’anidride carbonica, poiché, essendo più pesante dell’aria, si accumula nelle zone basse degli edifici e può essere pericolosa, fino ad essere letale sopra certe concentrazioni. Infatti, il mercato rionale di Bagnoli è stato chiuso, così come le aree di alcune scuole. Cosa ben nota da tempo, dato che già Plinio il Vecchio, nella sua opera Naturalis Historia, menziona la cosiddetta Grotta del Cane, cavità scavata in epoca romana alle pendici della conca di Agnano, vulcano estinto, nota per la presenza di emanazioni gassose nocive per gli animali, utilizzati per testarne la pericolosità, che svenivano e poi erano gettati nelle acque del lago che esisteva fino al XIX secolo. Il fenomeno è quello detto della mofeta: una fumarola che, dalle spaccature del terreno, lascia esalare anidride carbonica.
L’attuale crisi bradisismica inizia circa 20 anni fa, seppure i fenomeni siano più intensi dal 2010, ma è il 27 settembre 2023 che una scossa di magnitudo 4.2 scuote il territorio e riaccende i riflettori sulla questione. Altre scosse degne di nota: quella del 27 aprile 2024, di magnitudo 3.9, quella del 20 maggio 2024, di magnitudo 4.4, seguita il 26 luglio 2024 da un terremoto di magnitudo 4.0. Nel 2024 il suolo si sollevava di 1 cm al mese, mentre ora il suolo si sta sollevando di 3 cm al mese. Infatti, dall’inizio del 2025 i terremoti registrati sono oltre 2.700. Solitamente, si tratta di sciami sismici della durata media di un giorno. In questi ultimi giorni, sono stati 3 gli sciami sismici: ogni volta che se ne dichiarava uno concluso, è arrivato quello successivo. Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha spiegato che l’intensificarsi dell’energia dei terremoti è strettamente legato al bradisismo, ma la comunicazione agli abitanti da parte delle istituzioni sembra inefficace.
Fin dalla prima notte alcune persone si sono recate presso il Parco San Laise, complesso che una ospitava il quartier generale della NATO per l’Europa del Sud, di proprietà della Fondazione Campania Welfare, per cercare ospitalità. Certo, considerando che la maggior parte degli edifici non attualmente utilizzati è fatiscente, è difficile capire come ospitare degli sfollati. Tant’è vero che anche l’ipotesi di ospitare gli atleti per l’Universiade di Napoli 2019 fu rapidamente scartata. Ecco che la Regione Campania, tramite la Protezione civile regionale, ha allestito un’area di sosta, montando una tensostruttura con sedie e tavoli, dove comunque qualcuno ha deciso di dormire. Sono previsti anche incontri psico-educativi, infopoint divulgativi e laboratori didattici per i bambini.

Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, che nel passato ha dato quasi la colpa agli abitanti del territorio di essere andati a vivere lì, ha firmato il decreto per disporre la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di Protezione civile. Questo significa che il Dipartimento della Protezione Civile supporta i sistemi regionali attraverso il coinvolgimento delle colonne mobili di altre Regioni e Province Autonome, del volontariato organizzato di Protezione civile e delle strutture operative nazionali.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha parlato di uno stress test degli edifici della zona, che si è mostrato positivo. Egli ha ricordato che «esiste un piano di emergenza che prevede in condizioni estreme l’allontanamento delle persone», ma che, al momento, non vi sono queste condizioni e che «nessuno sarà spostato», ricordando che si tratta «dell’area più monitorata d’Italia», comunque osservando che «edifici malmessi, senza manutenzione sono potenzialmente più a rischio». Eppure, le circa 200 persone sgomberate non abitavano tutte in edifici malmessi.
Il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, a cui hanno soppresso pure le stazioni della linea ferroviaria Cumana, che è stata arretrata in un tunnel, che ha chiesto a chi può di dare un contributo alla gestione della problematica, in realtà non può fare altro che gestire un centro storico che si sta spopolando di attività commerciali e di abitanti, che oggi chiedono la riapertura della ZTL, presi dal panico. Eppure, solo poche decine dei quasi 80 mila abitanti avevano partecipato alle esercitazioni di evacuazione organizzate dal 16 al 20 ottobre 2024 dalla Protezione civile. Problemi di comunicazione, scarsa fiducia nelle istituzioni, disinteresse o fatalismo?
Il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, continua a fare un passo alla volta nella riqualificazione turistica del territorio, caratterizzato da un patrimonio edilizio vetusto e da abusi edilizi, che presenta annosi problemi di mobilità nella stagione estiva, ormai alle porte. Le disdette delle prenotazioni dei turisti nei Campi Flegrei si attestano finora al 15%.
Forse dovremmo tutti dare ascolto a Edoardo Cosenza, assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione civile del Comune di Napoli, nonché docente di Tecnica delle Costruzioni nell’Università di Napoli Federico II, che in un post su Facebook ha ribadito che si è trattato di una prova da sforzo, superata, dilungandosi poi in una lezione di ingegneria strutturale sulla forza d’inerzia, la massa, ecc. Questa comunicazione fa bene alla cittadinanza? Ammesso che essa ne sia raggiunta. Ciò ricorda l’epoca della Rivoluzione Napoletana del 1799, quando gli aristocratici napoletani al governo della città si dice che affiggessero sulle porte del Castel Sant’Elmo proclami in latino.
Manfredi, che è anche commissario straordinario per Bagnoli, dove l’area ex-ILVA rappresenta l’area industriale dismessa più grande d’Europa, ha annunciato una rimodulazione del progetto di riqualificazione urbana, che prevedeva la realizzazione di circa mille alloggi. Il decreto Campi Flegrei, infatti, convertito in legge nel luglio 2024, impedisce nuove costruzioni. Al loro posto, vengono previste attività sportive, ricreative e interventi di sicurezza per mitigare i rischi sismici. Inoltre, si pensa alla realizzazione di un sottopasso tra via Nuova Agnano e via Beccadelli, per migliorare i collegamenti con la Tangenziale di Napoli e decongestionare il traffico, nonché al recupero funzionale del Pontile Nord, divenuto immagine da cartolina e da post Instagram, ma anche figura iconica della rinascita di Bagnoli, adattandolo a punto di attracco per evacuazioni via mare. Tanto è stato investito in termini di risorse politiche ed economiche nel progetto di rigenerazione urbana di Bagnoli dalla politica locale e nazionale, ma anche da molti imprenditori; qualcuno ancora ricorda Matteo Renzi che, nel 2016, allora presidente del Consiglio dei ministri, ipotizzava grandi investitori statunitensi.
Intanto al porto di Pozzuoli sono stati sospesi gli imbarchi dei mezzi pesanti sui traghetti che collegano la città alle isole di Ischia e Procida. Le compagnie di navigazione chiedono da tempo un pontone galleggiante. Perché finora non si è fatto nulla, magari dragando i fondali del porto? Il mare, d’altronde, non rappresenterebbe un’utile via di fuga nell’eventualità di un’evacuazione?
Il vescovo di Pozzuoli, Carlo Villano, sotto la cui diocesi ricadono i Campi Flegrei, ribadisce che, come Chiesa, è accanto alle persone ed osserva che «in questi momenti la stessa comunità è chiamata a ricompattarsi, ma soprattutto a proteggere e stare accanto ai soggetti più deboli». Del resto, «pur comprendendo la difficoltà di tutti, penso che i soggetti più deboli siano i bambini, le persone anziane, coloro che non possono muoversi dai loro appartamenti: soprattutto a loro va la nostra vicinanza», chiedendo ai sacerdoti di stare vicino alla gente. Infatti, «il prolungarsi del fenomeno sta mettendo alla prova la popolazione in maniera molto seria e molto dura», laddove «il sentimento comune di tutto è come se si vivesse in uno stato di sospensione», con le persone che restano in allerta in attesa della prossima scossa, con evidenti «segni di preoccupazione e di cedimento». Del resto, fin dallo scorso anno la Diocesi di Pozzuoli ha messo a disposizione un gruppo di psicologi per supportare le persone.
In definitiva, c’è confusione, mista a panico e ansia, a cui contribuisce una certa mancanza di linee chiare da parte degli organi politici e la carenza di una comunicazione adeguata per i cittadini, impreparati a gestire queste crisi, ma soprattutto, una visione sul futuro dei Campi Flegrei, delle sue infrastrutture, del suo sviluppo, dei suoi abitanti.
Perché non rendere i Campi Flegrei una grande area di sperimentazione nella gestione dei terremoti e del rischio vulcanico? Perché non rinnovare il vetusto patrimonio edilizio con edifici moderni a prova di tutto? Perché non incentivare il trasferimento di alcuni abitanti verso aree interne che si stanno spopolando regalando alloggi dignitosi? Magari, attingendo a fondi europei e fondi privati, ma anche approfittando del Nuovo Bauhaus europeo, basato sui valori di estetica, sostenibilità e inclusione, e che, nell’ambito della politica di coesione, ha lanciato inviti a presentare progetti innovativi nelle città. L’area ex-ILVA potrebbe essere molto più verde e dedicata allo sport, insistendoci il Centro Universitario Sportivo di Napoli, che anni addietro si era addirittura pensato ad un suggestivo campo da golf vista mare. Strano che qualche esperto non ci abbia pensato.
Forse, conviene ricorrere ai metodi tradizionali! San Procolo, patrono di Pozzuoli, e gli altri martiri puteolani del IV secolo non se la prendano a male, ma in questi casi è meglio utilizzare l’usato sicuro e invocare il loro compagno di martirio, dicendo a gran voce: san Gennaro, pensaci tu!
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