Tutta la verità
È un film tv andato in onda su Raiuno in due puntate e che ha segnato il ritorno sul piccolo schermo della regista Cinzia Th Torrini. E, per l’occasione, la creatrice di Elisa di Rivombrosa chiama la sua eroina/attrice Vittoria Puccini, regalandole il ruolo di protagonista assoluta, attorno a cui ruotano le vicende del film.
Paola Pavese (la Puccini, appunto) è una giovane avvocato sposata con Marco (Filippo Nigro), commissario di polizia. La sua vita procede apparentemente felice finché non incontra il chirurgo Giulio Guidi (Daniele Pecci). Tra i due scoppia una irrefrenabile passione, che porta Paola a mettere in discussione il suo matrimonio.
Il cardiologo nasconde però segreti e lati oscuri. La relazione extraconiugale infatti viene minacciata da una serie di eventi tragici concatenati: misteriosamente muoiono sia l’assistente che la moglie di Giulio Guidi. Improvvisamente Paola si ritrova ad essere pericolosamente invischiata nella vicenda. Le indagini di Marco però, nonostante il dolore per il tradimento di sua moglie, riusciranno tuttavia a dimostrarne l’innocenza.
L’idea di puntare tutto sul punto di vista “femminile” della passione, raccontando la storia di una donna e del suo sentimento “sbagliato”, può sembrare interessante. Ma già nella seconda puntata, il tentativo, a mio parere, non convince. Infatti l’aspetto poliziesco del film, spesso debole, prende il sopravvento proprio quando lo spettatore vorrebbe capire le reali motivazione dell’adulterio, presentando più l’esteriorità del vissuto della donna che i motivi interiori, magari anche plausibili. Come del resto quelli del marito, che alla fine tuttavia perdona la moglie.
Tutta la verità ha comunque vinto la sfida come fiction più seguita. Merito della convincente interpretazione di Vittoria Puccini e di diverse accuratezze formali soprattutto nella fotografia e nella musica. Cinzia Th Torrini dimostra ancora una volta la sua abilità nel confezionare prodotti televisivi di successo.