Tutori di minori non accompagnati, urgono le nomine

A poco più di un anno dall'entrata in vigore della cosiddetta legge Zampa, è solo in fase di prima attuazione il ruolo di coloro che scelgono di occuparsi dei piccoli stranieri che arrivano in Italia da soli. Perché? L'appello del garante per l'infanzia e l'adolescenza, Filomena Albano.

Eppure ci sono, questi angeli mandati dal cielo. Sono più di 4mila (secondo quanto sostenuto dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza): privati cittadini che, con spirito generoso e in barba ad ogni calcolo di utilità solo personale, hanno fatto richiesta di diventare tutori volontari di minori stranieri non accompagnati.

Si tratta di una figura di assoluto rilievo sociale, prevista dalla cosiddetta “Legge Zampa” n.47/2017 (dal nome della sua promotrice), e in vigore ormai da più di un anno. Deve trattarsi – dice la legge – di cittadini selezionati e adeguatamente formati da parte dei garanti regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano per l’infanzia e l’adolescenza, disponibili ad assumere la tutela di un minore straniero non accompagnato o di più minori, nel numero massimo di tre.

Il punto è che ad oggi – come si accennava – dei 4mila cittadini che hanno dato la propria disponibilità e dei mille, circa, che hanno partecipato ai corsi di formazione per l’assunzione del nuovo ruolo e sono stati iscritti negli appositi elenchi previsti dalla legge, forse solo qualche centinaia di essi si è vista assegnare un minore straniero da tutelare, e ciò a fronte di circa 14mila minori o giù di lì non accompagnati e presenti in Italia.

Perché? Mancano le nomine (che devono provenire da parte dei Tribunali dei minorenni) e devono essere attivati percorsi formativi in tutte le Regioni; si rischia così di dilapidare e non far fruttificare il patrimonio di generosità e disponibilità offerto da quei volenterosi cittadini… oltre che di vedersi esposti al rischio di una sgradevole contestazione di infrazione da parte della Commissione europea.

Lo ha ricordato, autorevolmente, Filomena Albano, garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, che si è attivata molto per l’attuazione in concreto della normativa. In una lettera indirizzata al ministero della Giustizia di recente, Albano ha ricordato la necessità indifferibile di provvedere al più presto alla nomina dei tutori volontari e più in generale di porre in essere un lavoro sinergico che coinvolga tutti gli attori del sistema di protezione e accoglienza, i garanti regionali e delle province autonome, anche per salvaguardare l’interesse superiore del minore sancito dalla Convenzione di New York del 1989.

E qualcuno ci ha già creduto con fatti concreti: un’organizzazione radicata da tempo nella tutela degli interessi e dei diritti dei minori come ‘Save the children’, nell’aprile di quest’anno ha meritevolmente stilato una guida, davvero preziosa, semplice ed essenziale , per tutti coloro che vorranno ricoprire questo delicato ruolo sociale, cogliendone la fondamentale importanza ed attualità. Crediamoci ed agiamo. L’accoglienza passa anche (e soprattutto) da qui.

 

 

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