Turisti astronomici in Cile
Un’occhiata alle foto che la Nasa ha di recente reso accessibili rende con chiarezza idea del perché i cieli sempre tersi del nord del Cile sono ideali per l’osservazione astronomica. Le immagini mostrano le nuvole concentrate sull’oceano Pacifico o sulla cordigliera delle Ande, mentre la stretta fettuccia di terra nel mezzo ne è completamente priva. Questa peculiarità meteorologica è spiegata da due fattori.
Il primo è la fredda corrente di Humboldt, che scorre lungo le coste cilene da sud a nord, e che rende gelide le acque del Pacifico a questa latitudine.Sebbene le spiagge siano in genere bellissime, lungo una costa che il Manzoni descriverebbe tutta «a seni e a golfi», abbellite da colline e monti, con pochi centri abitati, anche in piena estate la temperatura dell’acqua è in genere molto al di sotto degli standard mediterranei ai quali sono abituati gli italiani. Le nuvole scaricano pertanto il loro carico in mare, dissolvendosi prima di toccare il continente. Dal lato est, invece, l’altissima barriera delle Ande, le frena arricchendosi in questo modo di nevi indispensabili per portare acqua in regioni desertiche, quelle dell’Atacama, le più aride del mondo.
Queste condizioni del tutto speciali fanno sì che il Paese sia uno dei pochi al mondo in condizioni quasi ideali per l’osservazione astronomica che ha bisogno di cieli tersi, di minima illuminazione delle città, da dove anche a occhio nudo è possibile ammirare le stelle e le nebulose che appaiono nell’emisfero sud. Sono infatti numerosi gli osservatori, costruiti ad esempio dalla statunitense, Carnagie Institution, dalla European Southern Observatory oppure dal progetto internazionale Aura, dove istituti di ricerca ed università di numerosi Paesi osservano il loro turno per realizzare i loro studi, seguendo un cronogramma ben preciso. Un altro, progetto, Gemini, condotto da un gruppo di Paesi, ha costruito due osservatori, uno nel nord cileno e l’altro nelle isole Hawai, che sono tra i più moderni.
La zona della Quarta regione, a circa 500 chilometri dalla capitale, Santiago, sarà poi scenario ideale della prossima eclissi di sole, prevista per il pomeriggio del 2 luglio. In varie località sarà infatti possibile osservare in condizioni ideali il fenomeno, al punto che ormai da due anni sono stati riservati tutti i posti letto e migliaia di famiglie stanno affittando la loro casa per i turisti che accorreranno numerosi. Si stima, infatti, che il mezzo milione di abitanti della regione si duplicherà durante una settimana, prima e dopo l’eclissi solare. Sono stati affittati anche i campetti di calcio, improvvisando camping un po’ ovunque.
È probabile che il Cile abbia coniato il termine «turismo astronomico», dato che almeno sette osservatori distribuiti nel nord possono essere visitati, la loro posizione, in cima a vette tra i 3 mila ed i 5 mila metri, offre panorami unici anche di giorno. Insieme a un viaggio in mezzo a paesaggi accattivanti, è possibile dunque acquisire conoscenze sul nostro universo e sulla sua storia. Le amministrazioni municipali si sforzano per «contaminare» il meno possibile i cieli con l’illuminazione pubblica, ricorrendo a sistemi efficienti che rivolgono il fascio di luce solo verso il basso. Una occasione unica per contemplare bellezze di vario genere e, soprattutto le stelle, che sempre hanno qualcosa da dirci.