Ttip e multinazionali dell’azzardo
Il 7 Maggio si avvicina e sono oltre 50 le piazze dove si svolgerà lo Slot Mob Fest, la grande manifestazione di democrazia economica oltre l'azzardo che lancerà un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come garante della Costituzione.
Lo stesso giorno nel pomeriggio, confluirà a Roma anche la manifestazione nazionale organizzata dalla campagna Stop Ttip Italia per fermare il patto transatlantico tra Usa e Europa inteso a creare un'unica grande area commerciale senza più alcun tipo di barriera, tariffaria e non.
Il movimento per bloccare questo accordo di liberalizzazione, che sta andando avanti tramite trattative segrete, ha raggiunto una dimensione internazionale e vari esponenti autorevoli, come il premio Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz in un intervento pubblico presso la Camera dei deputati italiani, si sono esposti per tentare di impedire che il trattato entri in vigore.
Il premio Nobel non ha fatto altro che confermare quello che i movimenti denunciano da tempo: il Ttip è un tentativo non di eliminare le barriere tariffarie tra Usa e Europa (dazi, tariffe ecc.), ma di distruggere tutte quelle barriere non tariffarie che rappresentano un ostacolo agli affari delle grandi multinazionali, ma consistono nelle norme di tutela ambientale, di rispetto dei lavoratori e di qualità dei prodotti.
Per rendere efficace e tecnicamente perfetto il meccanismo creato da questo Trattato, si vorrebbe dare l'opportunità alle multinazionali di ricorrere contro gli Stati che approvano leggi in contrasto con i piani di investimenti delle società commerciali. Giudizi che non avverrebbero all’interno dei tribunali ordinari, dove i principi delle costituzioni dei singoli Stati vengono applicati, ma presso corti di arbitrato commerciale.
Una prassi già applicata in diversi contenziosi tra Stati e investitori. Ad esempio la multinazionale francese Veolia ha citato in giudizio l’Egitto perché la scelta di aumentare il salario minimo dei lavoratori ha ridotto il margine di profitto atteso dall’azienda che investito ingenti capitali in quel Paese. La dimostrazione di un vero e proprio attentato alla democrazia, ai diritti e alla sovranità nazionale.
Nel manifesto di Slot Mob si esprime chiaramente la sua natura di movimento per la democrazia economica e la giustizia sociale. Per questa ragione non può che supportare la campagna Stop Ttip. Il 7 maggio, perciò, molti di coloro che saranno presenti in piazza Re di Roma per premiare pubblicamente due baristi che hanno rinunciato a vendere azzardo e ribadire la richiesta di mettere in discussione l’affidamento del settore in concessione alle multinazionali, parteciperanno all'evento “Stop Ttip” in programma dalle 14 in poi nella vicinissima piazza San Giovanni in Laterano
Il Trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico non è, infatti, qualcosa di astratto e lontano dalla vita quotidiana ma potrebbe avere impatti negativi anche sul settore dell'azzardo in Italia. Qualunque forma di restrizione dell'azzardo (divieto di pubblicità, riduzione apertura orari sale Slot ecc.), richiesta dalla campagna Slot Mob e dagli altri movimenti, potrebbe essere considerata come un ostacolo all'attività d'impresa dando possibilità alle lobby del settore di citare in giudizio lo Stato Italiano.
Slot Mob e Stop Ttip, due fronti aperti di un medesimo percorso per difendere la democrazia costruendo un altro modello sociale ed economico.
* L'associazione Economia e Felicità è tra gli iniziatori del Movimento Slot Mob