Tsipras ottiene la fiducia ma…

Ottenendo 151 voti su 300, Tsipras ha ottenuto la fiducia del Parlamento ellenico. Ma è la prima volta nella storia che un governo ottiene la fiducia con l’appoggio di deputati dei partiti dell’opposizione

 

Tsipras per salvarsi ha preso voti dai deputati di To Potami (partito centrista), di Anel (ex-partner politico) e da deputati indipendenti provenienti pero dall’Unione del Centro e da Nea Dimokratia. In sostanza, ormai si tratta di un governo di “minoranza” con 144 voti propri, il che non è né contro la Costituzione né contro il regolamento del Parlamento, ma crea problemi di carattere politico.

Appare ovvio, in primo luogo, che il “divorzio” con Anel era infatti una messa in scena visto che certi deputati del partito continuano a supportare il governo e non per caso sono ministri o viceministri. Secondo, il poker politico di Tsipras mette in difficoltà i piccoli partiti, visto che Potami, Anel e Unione del Centro non rientrerebbero più in Parlamento secondo sondaggi e approfondite ricerche, il che, tra l’altro, significa che ritornerebbe il “gioco a due” – Nea Dimokratia e Syriza –, cioè la massima polarizzazione. Terzo, il recente voto di fiducia permette a Tsipras di sottoporre l’Accordo di Prespes sulla Macedonia in Parlamento la settimana prossima.

Questo nodo però non sarà poi così semplice per il premier. Già domenica, infatti, è programmata una grande manifestazione contro l’Accordo alla quale parteciperanno non solo nazionalisti ma varie tendenze inclusi la Chiesa ortodossa che è decisamente contro l’Accordo. I partiti dell’opposizione sono divisi non solo tra di loro ma anche al loro interno. Il fatto che la gente reagisca li fa pensare al costo politico in caso di voto in favore dell’Accordo. Inoltre, alcuni parlamentari che hanno annunciato che voteranno a favore dell’Accordo sono stati minacciati, il che crea preoccupazione di un certo disordine pubblico. Nonostante tutto, si pensa che Tsipras riuscirà a far passare anche l’Accordo, ma non si esclude l’eventualità, se non ottiene i 151 voti, che annunci le elezioni e passare questo nodo al governo.

Intanto, le critiche dalla Russia sono particolarmente aspre visto che per Mosca si è manifestato con quest’Accordo un complotto internazionale per allargare i confini della Nato. In questo ambiente piuttosto “tossico” ci sono eventi al di là della politica che commuovono la gente e la fanno sentire più umana e ricordare la vocazione alla solidarietà, come la morte oggi di una dalle tre nonne di Lesbos, la signora Maritsa Mavrapidi, che dava da mangiare con il biberon ai bambini profughi mentre cantava loro le ninna nanne per tranquillizzarli. Era il 2015: che tristezza, solo quattro anni più tardi.

 

 

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