«I sauditi sono solo degli sbruffoni, dei tiranni e dei vigliacchi»: è un tweet di Donald Trump dell’11 settembre 2014. Ha continuato su questa linea fino al 21 maggio 2017, poi ha rinnovato con grande enfasi l’alleanza con i sauditi e con Israele. Niente di nuovo sotto il sole. Per meglio rassicurare il monarca saudita e Netanyahu, Trump ha quindi precisato che il nemico da abbattere è uno solo: l’Iran terrorista e i suoi alleati sciiti, Hezbollah in Libano e Assad in Siria. Sembrava di risentire Henry Kissinger: «L’interesse degli Usa non è risolvere ogni conflitto nel mondo, ma è prendere i fili del problema e muoverli secondo l’interesse nazionale statunitense». Hassan Nasrallah, segretario del partito sciita libanese Hezbollah, ha detto: «Permettetemi di rassicurare i libanesi: tutto quello che è stato detto a Riyad non avrà alcun effetto sulla situazione del nostro Paese. La maggior parte dei 55 Paesi arabi che hanno preso parte al vertice non erano al corrente delle raccomandazioni. Non c’è stato alcun dibattito».