Troppi candidati al concorso per dirigente scolastico

Per la selezione, che prenderà avvio il 27 febbraio, sono state presentate 35.044 domande per 2.425 posti. Le ragioni di una scelta difficile.

L’ultimo concorso per ricoprire i posti vacanti di dirigente scolastico risale al 2011. Si tratta del concorso più contestato nel nostro Paese che ha visto l’annullamento delle procedure concorsuali in alcune Regioni d’Italia (Lombardia e Toscana) e il rinvio a giudizio, in Campania, dei membri delle commissioni esaminatrici, accusati dalla Procura di Napoli di falso e abuso d’ufficio indirizzato a favorire alcuni candidati. Bisogna dire con una certa amarezza che l’Italia non brilla per trasparenza nel caso di procedure istituzionali e persistono delle fasce di corruzione anche nell’espletamento dei concorsi pubblici, non solo quelli riguardanti la scuola.

Per la selezione, che prenderà avvio il 27 febbraio, sono state presentate 35.044 domande per 2.425 posti. Il numero più alto di richieste proviene dalla Campania (6.227), seguita da Sicilia (4.964), Lazio (3.515), Puglia (3.316) e Lombardia (2.718). Colpisce subito come il numero dei candidati superi di gran lunga i posti disponibili messi a concorso, ma naturalmente, secondo il regolamento contenuto nel bando di concorso, si svolgerà la prova preselettiva. Da questa prova verranno selezionati 8.700 candidati; successivamente, dopo il colloquio finale, al corso di formazione/tirocinio saranno ammessi soltanto 2.900 candidati. I vari comitati che si sono riuniti a difesa di chi aveva presentato ricorso nel 2011 hanno ottenuto che il 5% (145) dei 2.900 candidati ammessi alle prove finali,  ha diritto di essere ammesso al corso di formazione con precedenza per effetto di ricorsi pendenti.

Ma come mai migliaia di docenti hanno presentato richiesta per espletare un compito, quello di dirigente scolastico, ritenuto sottopagato e con oneri e responsabilità molto gravose? Possono essere diverse le ragioni per effettuare una scelta così importante e impegnativa. Si dice che per ritrovare passione e appagamento nel proprio lavoro bisognerebbe variare la sede oppure la propria funzione ogni sette anni. Senz’altro nella scuola persiste nella classe docente un certo grado di insoddisfazione e di stanchezza dovuto a diversi fattori.

Sicuramente anche l’allungamento dell’età pensionabile ha portato tanti docenti a compiere questa scelta: lavorare in classe con bambini e adolescenti non è un’opera facile, soprattutto se si aggiunge anche il fattore dell’età. D’altra parte, anche se lo stipendio di dirigente scolastico non raggiunge i livelli degli altri dirigenti della pubblica amministrazione, i docenti che vinceranno il concorso si troveranno con una liquidazione finale e un trattamento pensionistico significativamente più alti. Molti docenti sono spinti anche dalla voglia di mettersi in gioco, di mettere a frutto talenti e professionalità e di fare la propria parte per migliorare la realtà scolastica.

Quale siano le motivazioni, ideali o utilitaristiche, la decisione di svolgere la funzione di dirigente scolastico rappresenta una scelta di responsabilità nei confronti delle istituzioni e di garanzia per tutto il mondo della scuola, affinché non sia, speriamo, più lasciato in situazioni di precarietà con la reggenza di presidi che devono occuparsi di diverse scuole contemporaneamente.

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