Una Pasqua con una sorpresa inattesa per i cittadini di Tropea, sul litorale tirrenico calabrese. Proprio nella domenica di Pasqua, il 4 aprile scorso, l’annuncio in diretta Tv di Camilla Raznovich, conduttrice della trasmissione di Rai3 “Kilimangiaro”: Tropea vince l’edizione 2021 del concorso “Borgo dei Borghi”. La Calabria torna sotto i riflettori questa volta mostrando le immagini della “perla del tirreno”, dal caratteristico centro storico alle suggestive spiagge, sintetizzate in quell’ “affaccio” che, nelle serate più serene, permette di abbracciare con un solo sguardo dalle isole Eolie all’Etna. Sorpresa inattesa giunta al termine di un anno difficilissimo, con l’emergenza sanitaria che ha esasperato le tanti questioni irrisolte della Calabria, dall’emergenza economica ed occupazionale all’emergenza sanitaria.

Tropea, e con Tropea la Calabria, torna a far parlare di sé all’inizio della primavera 2021, conquistando un riconoscimento che certamente dà atto dell’attrattività particolare del centro principale della Costa degli Dei e che, al tempo stesso, carica di maggiore responsabilità. Soprattutto verso i turisti che in numeri crescenti arriveranno nella stagione estiva ormai alle porte, come dimostrano già le prime cifre sulle prenotazioni. Ne abbiamo parlato con il sindaco Giovanni Macrì.

Sindaco, come ha accolto la notizia di Tropea “Borgo dei Borghi 2021”?

Un’emozione fortissima. Arrivare primi a un contest nazionale, per una località come Tropea che vive di promozione turistica, è un traguardo importantissimo. A dire il vero, ci speravo ed ero convinto avessimo le carte giuste per arrivare tra i primi posti, ma ero consapevole che accanto a noi c’erano borghi italiani di notevole prestigio. Accanto al voto popolare significativo, c’è stato l’apprezzamento determinante della giuria tecnica. Con il borgo di Baunei, in Sardegna, secondo in classifica, abbiamo intenzione di concretizzare un gemellaggio. Per i nostri cittadini, è stato quasi come vincere i mondiali di calcio. I tropeani hanno manifestato ancora una volta un amore viscerale per la loro comunità. Un forte entusiasmo anche dalle comunità di tropeani e calabresi che, per ragioni di lavoro, vivono fuori regione. È chiaro a tutti, per un territorio come il nostro che vive di turismo, cosa possa rappresentare un’affermazione di questo tipo.

Quali sono le prospettive per l’estate ormai alle porte?

Sicuramente positive. Se l’anno scorso navigavamo a vista, quest’ anno ci prepariamo ad accogliere i turisti a Tropea facendo leva sul senso di responsabilità e sulla campagna di vaccinazione che sta procedendo spedita. Ci incamminiamo verso una stagione sicuramente con un significativo numero di presenze, nonostante la partenza con qualche mese di ritardo rispetto ai periodi normali. Ci auguriamo che a breve arrivino linee guida chiare dal governo per consentire ai turisti di trascorrere le vacanze da noi con responsabilità ma in serenità.

Si parla sempre più di turismo valoriale?

Tropea, e in generale possiamo dire tutta la Calabria, è sinonimo di accoglienza e inclusività. La nostra comunità ha la capacità di far sentire tropeano chiunque venga qui già dopo due/tre giorni di permanenza. Vogliamo scommettere sul cosiddetto “genius loci”, mettere il turista nelle condizioni non solo di soggiornare e divertirsi ma anche di scoprire l’anima della nostra comunità.

Che messaggio manda Tropea “Borgo dei Borghi” alla Calabria e al Sud

Il messaggio è uno solo: possiamo farcela. Abbiamo le risorse, i talenti, le capacità. Quando si lavora, i risultati arrivano. Il riconoscimento dato a Tropea e, poche settimane dopo, a Vibo Valentia capitale italiana del libro 2021, è la dimostrazione che questa terra ha tutte le opportunità per consentire, a chi vuole, di restare e di costruire qui una prospettiva familiare e professionale. Sta a noi lavorare in questa direzione, mettendo al centro la dignità della persona e il bene comune.