Il trionfo di Lorenzo Musetti
Una rondine non sempre fa primavera. Lo sa bene Gianluigi Quinzi, tennista classe 1996 attualmente numero 155 del ranking mondiale. L’atleta veronese, balzato alle cronache per aver trionfato nel 2013 al torneo Wimbledon Under 18, non è stato in grado di ripetere le stesse gesta una volta passato tra i Senior. Un salto impegnativo a cui, molto spesso, non corrispondono le soddisfazioni raggiunte in precedenza. L’augurio di tutto il tennis italiano è che Lorenzo Musetti, fresco vincitore degli Austalian Open Juniores, possa proseguire il suo percorso da fuoriclasse anche negli anni a venire.
Non sarà facile, ma il giovane toscano ha dimostrato di avere stoffa, pazienza e sangue freddo, nel corso di una finalissima equilibrata fino all’ultimo scambio, contro un rivale di alta levatura come l’americano Nava. L’italiano godeva dei favori del pronostico, partendo da una migliore classifica rispetto al rivale. Gli atti conclusivi dei grandi tornei, però, spesso fanno storia a sé. La partenza ha confermato questa considerazione, con Nava che ha subito accelerato, costringendo Musetti a giocare in difesa e portando a casa il primo parziale 6-4.
La reazione del carrarese però non si fa attendere e, puntuale, arriva nel corso di un secondo set dominato. Il toscano sfila al rivale la battuta, rimettendo la partita sull’1-1 grazie a un perentorio 6-2. La resa dei conti giunge al termine di un terzo set infinito e dalle mille emozioni. Sia Musetti che Nava non cedono mai la battuta, arrivando così al decisivo tie-break: le regole quest’anno sono cambiate, con la vittoria che viene assegnata al meglio dei 10 punti conquistati. La tensione porta i due contendenti a non giocare benissimo l’atto conclusivo: la prima palla match a disposizione dell’italiano giunge sul 9-8, con Nava bravo ad annullarlo. Poi è l’Occhio di Falco a togliere a Musetti la gioia della vittoria, con un servizio fuori di qualche millimetro.
La situazione si ribalta quando è l’americano a servire per l’incontro sul 12-11: Musetti, con uno straordinario colpo di reni, annulla la palla del successo mettendo poi a segno i due punti che gli consentono di volare dritto nella storia, alla fine di una maratona durata due ore e sette minuti. Il punteggio conclusivo di 4-6, 6-2, 7-6 (14-12 al tie-break) fa esplodere di gioia in tribuna l’allenatore Simone Tartarini, con il giovane atleta che crolla a terra, esausto ma felice. Si tratta del primo titolo dello Slam per l’italiano, reduce però da altri risultati di grande prestigio.
«La finale raggiunta allo US Open lo scorso anno – ha dichiarato Musetti a fine gara – era stata una vera e propria sorpresa: in pochi si aspettavano che io potessi vincere in quell’occasione. Qui, invece, era tutto diverso. Per arrivare a questo risultato abbiamo lavorato duramente, ottenendo ciò che speravamo». L’umiltà dimostrata dopo il trionfo può realmente essere la sua carta vincente. «Non cambierà nulla nella mia vita – ha dichiarato il fresco vincitore al Corriere – ho in mente un torneo in Gran Bretagna come assaggio del circuito professionistico. Il mio percorso di crescita continua giorno per giorno».
Diego Nargiso, uno dei simboli dell’Ital-tennis che volava in Coppa Davis alla fine degli anni ’90, ha scritto sulla sua pagina Facebook un lungo post dedicato a Musetti. Una lettera aperta che, oltre a essere un augurio, rappresenta una vera e propria investitura: «Caro Lorenzo, le delusioni possono essere enormi, la pressione può schiacciarti, le aspettative possono bloccarti: ma tu non mollare mai! Stai vicino a chi ti ha portato lì – prosegue Nargiso – stai vicino a chi veramente ti ha aiutato a crescere fin da bambino. Goditi questa occasione e cerca di godertela appieno. In bocca al lupo, spero che tu possa arrivare proprio dove alcuni di noi potevano e non sono stati».