Il trionfo del libro
La rivincita dell’analogico. È vero che al Salone del Libro di Torino, oggi alla sua trentacinquesima edizione, il digitale ha la sua parte, ma è indubbio che qui trionfa il libro. Quello come l’aveva inventato Gutenberg secoli fa.
Lo storico e divulgatore Alessandro Barbero proprio al Salone ha detto: «Le tecnologie moltiplicano, magnificano e facilitano la possibilità di leggere libri, ma non abbiamo la certezza che tra cinquant’anni ci potranno permettere di leggere tutte le cose messe in rete oggi».
Lui sostiene che il libro di carta rimanga la tecnologia più sicura e più moderna per portare contenuti, cultura e arte: «E questo lo percepiscono tutti, perché nessuno ha smesso di comprare libri». Insomma, il cartaceo resta ben saldo al suo posto, anche se sarà sempre più affiancato dalle nuove tecnologie per trasmettere e consolidare conoscenza.
E poi c’è il mondo dei social, tra i quali si fa strada, specialmente tra i giovani, BookTok, l’hashtag di tendenza su TikTok, dove con video divertenti e creativi si danno consigli di lettura, alcuni dei quali hanno segnato il successo editoriale di diversi titoli.
Quest’anno al Salone si è registrato un boom di vendite che ha superato il 2022. Si parla di una crescita media del fatturato del 25%, ma il Gruppo Mondadori intravede il +70% rispetto allo scorso anno, e la Feltrinelli il +40%.
Anche le presenze sono continuate a crescere, nonostante la pioggia caduta copiosamente sulle interminabili file per accedere al Salone: 215.000 visitatori, contro i 168.000 dell’anno scorso. Fa una piacevole impressione vedere tante persone, tanti giovani, camminare per ore tra gli spazi del Salone, mai così estesi come quest’anno. Passeggiare tra banconi e scaffali pieni di libri, buttare l’occhio qua e là, fermarsi a sbirciare quando qualche copertina, qualche titolo o qualche frase colpisce in modo particolare.
È come passeggiare tra le stanze della propria casa. Dà un senso di pace, di serenità. Una casa di carta, in cui immergersi, per assaporare l’intimità con la parola stampata. Esistono tanti Saloni, quello del mobile, quello del gusto, dei parrucchieri, delle auto d’epoca. Ognuno con la sua specificità.
Il Salone del libro è invece qualcosa di diverso. Perché il libro non ha una specificità, abbraccia tutto l’umano. Quest’anno il Salone è stato dedicato a un’opera per ragazzi dell’eclettico scrittore inglese Lewis Carroll, Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, che è il sequel del ben noto Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Alice, mentre sta sonnecchiando su una poltrona del salotto, si chiede cosa mai potrà esserci dall’altra parte dello specchio. E così, semplicemente ponendosi la domanda, riesce ad attraversarlo, per addentrarsi in un mondo che neanche aveva immaginato.
L’allusione che propone il titolo del Salone è potente: per affrontare la realtà attuale – così instabile, così foriera di stravolgimenti epocali – è necessaria «l’immaginazione, esercitata con coraggio, la forza che da sempre spinge l’uomo oltre la banalità, la quotidianità, oltre la realtà stessa».
Gianni Rodari, che di fiabe se ne intendeva, ben sapeva che esse funzionano solo se portano il lettore a confrontarsi con la realtà, sebbene in un modo alternativo e insolito. Lui diceva: «Occorre una grande fantasia, una forte immaginazione per immaginare cose che non esistono ancora, per immaginare un mondo migliore di quello in cui viviamo e mettersi a lavorare per costruirlo».
Il Salone, oltre alle più di mille case editrici che espongono i loro prodotti, oltre agli appuntamenti con personaggi celebri, scrittori, politici, protagonisti del mondo dello spettacolo e dello sport, oltre alle sue inevitabili polemiche, ha dato alcuni segnali importanti.
Uno è il “bosco degli scrittori”. Uno spazio di oltre 300 mq che consente una passeggiata attraverso la biodiversità vegetale dal Nord al Sud del nostro paese, dal mare alle Alpi. In questo luogo insolito, che porta a focalizzare il rapporto con la natura, ci si può intrattenere con eventi preparati da diversi editori.
L’altro segnale è quello della grande importanza che sta assumendo il fumetto e la graphic novel. I dati dicono che circa 10 milioni di italiani legge letteratura illustrata. Elemento ancora più significativo è che questo numero comporta un aumento del 17% rispetto allo scorso anno. E che l’84% dei lettori dei fumetti legge anche letteratura tradizionale, romanzi e saggi.
A trainare sono ancora i fumetti per bambini e soprattutto i manga, ma è significativo che «oltre un volume su dieci venduto nelle librerie fisiche e online e nei supermercati è un fumetto», come afferma Emanuele Di Giorgi, responsabile della Commissione Comics&Graphic novel dell’Associazione Italiana Editori (Aie). Insomma, il fumetto, nelle sue più moderne declinazioni attira sempre più lettori. Anche al Salone del libro di Torino.
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