Tre orbite al video

20 febbraio 1962: John Glenn, sparato nello spazio da un razzo, è il primo americano a orbitare intorno alla Terra (nella foto è con la moglie e i figli). Città Nuova n. 6 di quell’anno così registra l’impresa riuscita.
John Glenn con la moglie e i figli

Come è stato presentato sui teleschermi americani il volo di Glenn? Il progetto di ripresa televisiva ha preferito inquadrare l’avvenimento nel suo profilo umano, piuttosto che in quello tecnico. […]
Non potendo seguire la capsula nel suo volo attraverso lo spazio, la tivù americana ha concentrato la sua attenzione sulla terra, in quel punto che più polarizzava la tensione dei sentimenti di trepidazione e di attesa: sulla famiglia Glenn.  […]
Il padre dell’astronauta, John Glenn senior, con la sua signora è stato invitato nel college dove il figlio ha studiato. […] Era soprattutto la mamma di Glenn che rispondeva alle varie domande.
«C’è stato qualche momento, durante il volo, in cui avete dubitato del successo dell’impresa?».
«Da quando ho saputo che era stata affidata a mio figlio questa missione, non ho mai dubitato che egli sarebbe riuscito. Conosco John. Quando ha messo mano ad una cosa egli la porta sempre a termine. È una sua caratteristica…».
Dal college l’obiettivo si sposta ad Arlington in Virginia, dove la folla assedia la casa di Glenn. Qui l’intervista prosegue, stabilendo un colloquio con Annie Glenn, la moglie felice che ha parlato per radiotelefono con l’astronauta appena estratto dalla capsula, in navigazione sul cacciatorpediniere che lo ha raccolto. Sono con lei: David, il figlio sedicenne, e Lyn, la figlia di quattordici anni.
La tivù ha un’altra trovata: i genitori di Glenn che sono nel college sono messi in collegamento con la moglie di Glenn e i suoi figli, circondati dalla folla davanti alla loro casetta di Arlington. Essi si parlano: si gridano in poche brevi parole la loro emozione e la loro felicità. E dalla platea del college centinaia di ragazzi partecipano a quella commozione e in migliaia di posti di televisione milioni di americani vivono con loro l’intimità di questo momento di gioia. […]
La famiglia Glenn è profondamente religiosa. Tutti hanno pregato e la fede è stata il loro sostegno nelle quattro ore e cinquantasei minuti del volo. […] E le parole del messaggio che hanno concluso l’ultima trasmissione sono state un ringraziamento e un omaggio a colui che ha creato i cieli e la potenza dell’uomo, le leggi del cosmo e l’intelligenza della creatura:  «Il colonnello John Glenn junior, dopo aver effettuato tre orbite, ha ammarato sano e salvo ed è stato raccolto alle tre ed uno pomeridiane. Che Dio lo benedica».

Mario Croce

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