Tre domande all’autore
È uscita in questi giorni per i Tipi di Città Nuova La congiura di Hitler di Mario Dal Bello. Si tratta di un racconto storico che si aggiunge ai volumi già usciti nella nuova collana "Misteri svelati dall'Archivio Segreto Vaticano". Dal Medioevo de Gli ultimi giorni dei Templari al Rinascimento de La leggenda nera, i Borgia lo sguardo ora si sposta all'età contemporanea.
Ne parliamo con l'autore, Mario Dal Bello. Giornalista, critico d’arte e di cinema, collabora con diverse riviste ed enti culturali. Firma della rivista Città Nuova e del quotidiano online cittanuova.it.
Il titolo del tuo libro è “La congiura di Hitler”. Puoi sinteticamente raccontarci a quale episodio storico fa riferimento?
«Si tratta del piano pensato e progettato da Hilter nel 1943 e affidato al generale Wolff di deportare il papa e la Curia vaticana in Germania. All’inizio del dicembre 1943 Hitler, impaziente, riconvocava il generale che a stento riuscirà a farlo desistere dal progetto. Il papa, che ne era a conoscenza, aveva già scritto una lettera di abdicazione e si era rifiutato di fuggire da Roma come gli si consigliava».
È un evento poco noto all’opinione pubblica. Come mai?
«L’episodio è poco noto perché ce ne sono stati altri più conosciuti, come la deportazione degli ebrei, il massacro delle Fosse Ardeatine e poi perché l’ostilità contro Pio XII tuttora porta diversi storici o giornalisti tendenziosi a nascondere o minimizzare i pericoli reali passati dal papa».
Nella tua ricostruzione storica ti sei avvalso anche dei documenti conservati presso l’Archivio Segreto Vaticano. Quali in particolare svelano aspetti interessanti e in qualche modo sorprendenti della vicenda?
«Soprattutto le lettere informative che arrivavano al papa da varie fonti, anche militari, su quanto stava accadendo a Roma e non solo e che favorivano l’attività benefica del pontefice. Inoltre, la recente pubblicazione di un testo che raccoglie la documentazione nazista ostile a Pio XII da anni, prima ancora del suo pontificato».
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