Travessa das Monicas

Avevo già saputo che la poesia è figlia della memoria, forse per questo rincorro adesso il profilo della tua voce, dietro cortine di tempo. E appare la luce dell’Algarve, la stessa dell’isola della mia infanzia. Ne parlammo appena arrivati, alla fine d’un giorno torrido. La tua casa vicina al castello. Tutta la notte cantò il fado e Lisbona ascoltava La tua voce d’Africa e d’Asia. Di quando in quando sparivi dietro le tende, o inghiottita dalle profondità della Casa, lasciando che la sigaretta si consumasse come un cero in una cattedrale. Dove vive Sophia? domando. Chiedilo al mare al sole alla Grecia. Non è mai uscita di lì rispose Xavier. Cammino della mattina Andrai per quella strada che è di terra gialla e quasi senza nessuna ombra. Le cicale riempiranno il silenzio di bronzo. Alla tua destra si dipartirà dapprima un muro basso, che disegna la curva della strada. Dopo incontrerai alberi di fico trasparenti e spogli, rami dei quali non danno alcuna ombra. E così andrai, sempre avanti con la mano del Sole posata sulle palpebre,ma condotta da una luce leggerissima e fresca. Così fino a trovare le antiche mura della città, che sono in rovina. Passa sotto la porta e vai per le piccole strade strette, diritte e bianche, finché incontrerai di fronte al mare una grande piazza quadrata e chiara, nel cui centro sorge una statua. Segui tra le case ed il mare fino al mercato, che si trova oltre una alta parete gialla. Lì devi fermarti e guardare un istante al largo, perché lì il visibile si vede fino alla fine. E guarda bene il bianco, il puro bianco della calce su cui la luce cade diritta. Anche lì, tra l’acqua e la città non incontrerai alcuna ombra. Entra nel mercato, gira alla tua destra ed al terzo uomo che incontrerai, di fronte al terzo bancone di pietra, compra del pesce. I pesci saranno azzurri e brillanti e scuri come pietre nere. L’uomo ti dirà di osservare come sono belli. Quindi vedrai pesci neri e gialli e rossi e color-di-rosa e argentati. E vedrai i polipi color della pietra e le conchiglie, le alghe e le spade di mare. La luce diventerà liquida e l’aria stessa sarà salata, un granchio scapperà correndo sulla tavola di pietra. Alla tua destra vedrai allora una scala: sali ma senza toccare il vecchio cieco che scende a tentoni. Alla cima della scala ci sarà una donna di mezz’età con rughe fini sul viso. Avrà al collo un medaglione d’oro col ritratto del figlio morto. Le chiederai un rametto d’alloro, uno di rosmarino, uno di origano ed uno di menta. Ancora oltre compra fichi neri: i fichi che troverai non saranno neri ma azzurri e dentro color-di-rosa e da ognuno di essi scorrerà una lacrima di miele. Dopo andrai dal venditore ed egli riempirà i tuoi cesti di frutta, verdura, ortaggi, melanzane e limoni. Dopo scendi la scala, esci dal mercato e cammina per il centro della città. Allora vedrai che lungo i muri è nato un serpente di ombra azzurra, stretta e solida. Cammina vicino alle case. L’ombra poserà la sua mano sopra una delle tue palpebre, sull’altra il sole. Cammina fino ad incontrare una chiesa alta e quadrata. Là dentro rimarrai nella penombra, guardando il bianco delle pareti ed il luccichio degli azulejos. Lì ascolterai il silenzio. Lì si alzerà come un canto il tuo amore per le cose visibili che è la tua preghiera di fronte al grande Dio invisibile. (Da Livro Sexto, traduzione inedita dal portoghese di Giovanni Avogadri).

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