Trasporti pubblici, Londra batte Roma e Milano
No parking a Londra
A Londra sono scomparsi i parcheggi dalle aree pubbliche. Addirittura ne fanno una questione di civiltà. A Piccadilly Circus, Oxford Street non è possibile parcheggiare e i viali principali sono disponibili solo per il traffico pubblico. La metropolitana arriva dappertutto e la conseguenza è evidente. Londra è una delle tre città occidentali, insieme a Parigi e New York, più visitate al mondo perché garantisce un’intensa vita turistica, commerciale e professionale di alta qualità. Ci sono corsie e semafori preferenziali per il trasporto pubblico che garantiscono una riduzione dei tempi di viaggio e una maggiore velocità media che consente un risparmio di costi fino al 30 per cento. Si comprende da questi scarni dati come mai non abbia decollato il car sharing a Londra. Non c’è n’è bisogno.
Emissioni a 95
Entro il 2021 i grammi di anidride carbonica, CO2, emessi in media al chilometro per le auto europee, dovrà essere di 95. Una sfida a cui le case automobilistiche stanno rispondendo con investimenti cospicui e la sperimentazione di sempre nuovi modelli. Dopo l’elettrico e l’ibrido si ricorre spesso anche ai carburanti alternativi prodotti anche da biomasse ricavate da rifiuti di origine biologica. Tra i nuovi modelli che vedremo dopo l’estate la Octavia Skoda a metano con emissioni ridotte fino a 97 grammi di CO2 al chilometro. La Mitsubishi lancia il primo Suv, l’Outlander, a doppia alimentazione, benzina ed elettrica. La novità consiste nel fatto che è il motore a benzina a servizio dell’elettrico e non il contrario, come spesso avveniva. L’auto non ha il cambio e in versione elettrica si raggiunge la velocità di 120 chilometri orari. Così la Kia Soul prevede una macchina elettrica a ricarica rapida, bastano solo 25 minuti per arrivare all’80 per cento della capacità. Si può fare.
Il tasso di motorizzazione
In Italia la media nazionale si attesta sui 600 veicoli ogni 1000 abitanti, ma in città come Roma e Firenze la quota raggiunge le 700 unità. E tra il 1984 e il 2011, ci informa l’Eurispes, i veicoli privati circolanti sono cresciuti del 49 per cento con danni sull’ambiente, le persone, con l’aggravante di un’inefficienza energetica causata dall’incremento del prezzo del greggio, della rarefazione dei servizi, dalle mutate esigenze di mobilità nelle città. Una tale saturazione di veicoli sulle strade è cominciata a venir meno dal 2008 in poi a causa della crisi economica perché il costo delle auto pesa sulle famiglie per 4.500 euro all’anno. Il vero problema è la mancanza di alternative pubbliche efficienti. Nella sola Madrid i chilometri di metropolitana disponibili sono superiori a tutta la rete italiana. Infatti Milano e Roma sono nei primi dieci posti delle città europee più congestionate. Anche i mezzi pubblici a disposizione diminuiscono e il parco mezzi bus italiano invecchia, passando da 9 anni medi di età del 2006 ai circa 12 del 2012.